Mese: dicembre 2008
Intervista ad Antonella Beccaria
L’autrice di Pentiti di Niente, nient’affatto pentita di aver dato alle stampe un eccellente saggio su una delle pagine più oscure della storia del nostro paese, svela retroscena e motivazioni dietro il libro in questione: non perdetela.
Su MilanoNera, il magazine on line – e non solo – fondato e diretto dal vulcanico Paolo Roversi, scrittore noir lanciatissimo…
Le notizie? Le leggo sul Web!
È avvenuto anche prima di quanto si prevedeva:
Earlier this month, the Pew Research Center for the People & the Press conducted a survey that rendered two obvious conclusions: the Internet has overtaken newspapers as a source of national and international news, and television, led by CNN, continues to serve as the main source.
(continua)
Buon Natale
Per altri motivi
Un blog tira… l’altro, verrebbe da dire.
Salutiamo la nascita, sul finire dell’anno, di un nuovo blog, Per altri motivi, che va ad affiancare l’ormai consolidato Dalle prime battute. Che dire, se non che auguro a P.A.M. lo stesso, se non più ampio, successo di D.P.B.?
L’intolleranza scaturisce dal monoteismo?
Scrive Umberto Galimberti su D La Repubblica delle Donne:
Gli dèi greci […] hanno il merito di essere molti. Questa molteplicità è il principio della tolleranza di cui non è capace il monoteismo, detentore di una verità assoluta, e quindi escludente tutte le altre possibili espressioni umane che gli dèi rappresentano.
Nella loro espansione territoriale, Atene nella contaminazione con altre genti e Roma nella conquista di terre e di popoli, non avevano difficoltà a portare nel loro Olimpo gli dèi delle popolazioni con cui entravano in contatto o che conquistavano. Questo consentiva di mantenere e riconoscere l’identità di ciascun popolo e le credenze della sua gente. La tolleranza incomincia infatti con l’accettazione delle rispettive divinità, con il loro riconoscimento.
Quando questo principio fallisce, incominciano le guerre di religione, che sono più cruente e crudeli delle guerre dettate da interessi economici o territoriali. Perché la religione esprime in forma mitica la configurazione antropologica di un popolo, il modo di condurre la sua vita, a partire dallo scenario celeste che ogni religione disegna, per superare quella dimensione tragica dell’esistenza umana che lei così bene descrive.
Gli dèi sono morti e il monoteismo ha distrutto, non solo metaforicamente, tutti i templi degli antichi dèi. Ma di recente sembra che anche Dio sia morto, perché il mondo non accade più secondo i suoi dettami. Se togliamo la parola “Dio” dal Medioevo, quando l’arte era arte sacra, la letteratura era inferno, purgatorio e paradiso, persino la donna era donna-angelo, non capiamo nulla di quell’epoca, mentre tolta la parola “Dio”, la nostra epoca si lascia comprendere benissimo, meno forse se togliamo la parola “denaro” o la parola “tecnica”. Quindi Dio non fa più mondo, non lo crea più. Dio è morto. Ma la morte di Dio non ci ha restituito gli dèi, per cui il nostro paganesimo è senza Olimpo. Ci ha però lasciato quell’eredità tipica delle religioni monoteiste che si chiama intolleranza, inevitabile conseguenza di chi si crede in possesso della verità assoluta. Un’intolleranza che non è estirpata e neppure lenita dagli inviti all’amore e alla comprensione del prossimo e del diverso da noi, a cui le parole della religione opportunamente ci invitano senza persuaderci, finché permane il principio per loro irrinunciabile di essere i depositari della verità assoluta. Per cui gli altri chi sono? Poveri erranti? Questa è la ragione per cui sarebbe auspicabile il ritorno degli dèi.
O innovazione, o morte
Walter Veltroni ha dato un ultimatum, che suona però un po’ fuori tempo massimo, oltre che vago e indeterminato: “O innovazione, o morte”.
A prescindere dalla constatazione sotto gli occhi di tutti dello stato comatoso, se non proprio della morte, nel quale versa già da un pezzo per il Pd, c’è da chiedersi cosa intenda il buon W.V. per “innovazione”, a meno che non intenda proseguire sulla strada del lodevole, ma in fondo velleitario, social networking dell’immancabile Facebook…
Horst Tappert
Addio ispettore Derrick.
Ci mancherai.
Fare, anzi tirare le scarpe al Presidente
Non trovate anche voi sorprendente la naturalezza con la quale il presidente Bush ha evitato il lancio di scarpe del giornalista iracheno? Che Bush sia avvezzo, magari in privato, a simili incidenti?
Livia Bidoli: se i versi sono pietre colorate
Matrice e realtà, eccellente esordio poetico di Livia Bidoli – da poco promotrice e Direttore di una nuova, più che promettente, testata, gothicNetwork – può ora fregiarsi di una bella recensione apparsa ieri sul quotidiano Il Tempo.
Scrive Paola Pariset:
L’impressione è di un rutilare stordente di colori: nelle poesie di Livia Bidoli, raccolte nel libro «Matrice e realtà» (Edizioni Il Foglio), si riconosce l’amore di questa giornalista – linguista, saggista, critico letterario – per le pietre, per i loro preziosi colori, i loro riposti simbolismi, la loro organica e pulsante vita. […]
… Complimenti a Livia!