Scrive Natalia Aspesi su Repubblica:
Se lo stupro diventa la prima notizia del più importante telegiornale Rai vuole dire che non si tratta più solo di un crimine efferato che può spezzare la vita di una donna, ma di un’ arma politica che non tiene conto del dramma individuale, ma se ne serve per altri fini non tanto occulti. Se infatti i telegiornali dovessero seguire sempre questo modo di informare, non ci sarebbe spazio per altre notizie, né internazionali né nazionali; visto che nel 2008 i casi di violenza sessuale denunciati (quindi una minima parte) sono stati 4465, e a voler essere pignoli, la massima parte dei criminali era italiana (58%), mentre i rumeni, sempre troppi, erano il 9,2%.
(segue)