Scrive Aldo Grasso sul Corriere:
Paolo Bonolis, presentatore televisivo, e Roberto Benigni, lettore televisivo di Dante, prendono dal Festival di Sanremo una barcata di soldi. C’è anche Maria De Filippi (il suo compenso andrà in beneficenza), corsa tris della scuderia Lucio Presta. Bonolis si difende dicendo che ha lavorato per un anno al Festival come direttore artistico. Insomma, lavora a progetto, è il co.co.co. più ricco d’Italia. Complimenti.
Lo vedi che il problema non è il precariato?
Bonolis non lo vorrebbe mica il posto fisso a 1000 euro
al mese…
Il problema è che la maggior parte dei precari sono pagati
in modo da non arrivare neanche a fine mese (anche perché
i soldi vanno risparmiati per pagare Bonolis…).
E c’è, molto subdola, una valutazione del “valore sociale”:
questo compenso ti dice che stiamo attribuendo a Bonolis
il valore di un migliaio di lavoratori o giù di lì.
Ma siamo sicuri che Bonolis lavora per 1000?
Io, dalla mia parte, compro solo il caffé del discount (mi sembra
che Paolino già guadagni sufficientemente…).
Ciao
Carlo
P.S. Tutto questo, nell’assunzione, molto generosa, che il lavoro
per Sanremo da parte di Bonolis valga almeno un mese: lui dice un anno, io non penso sia più di quindici giorni “veri”.
Eh, ma Paolo B. ha già risposto alle nostre – diciamocelo – vane considerazioni che “è il mercato” a consentirgli un simile compenso. Posso dire che a me non piace questo “mercato”?
L.
Puoi dirlo, certo, e sono d’accordo con te, ma sai benissimo che c’è il rischio di essere definito “comunista”.
Inoltre il mercato presuppone che chi incassa questa cifra porti profitti molte volte superiori.
Siccome secondo me Sanremo funzionerebbe allo stesso modo (per quel che vale) anche se fosse presentato dalla prima persona che
passa sul lungomare, resto un po’ scettico sul suddetto mercato.
Capisco di essere un po’ cattivo, è che proprio che non capisco in cosa consista la professionalità dell’uomo del caffé…
Ciao
Carlo
Eh, prima o poi qualcuno osserverà, caro Carlo, che la nostra è solo invidia per “l’uomo del caffè” (che peraltro mi sta pure simpatico e parla, caso raro, in un ottimo italiano)… 😉
E’ ben noto che io avrei voluto presentare Sanremo, Luigi,
è che purtroppo c’è una congiura politica contro di me
(tanto per esprimermi alla Bonolis).
In realtà però il mio sogno sarebbe dirigere un’orchestra
(alla Totò…). (-:
Ciao
Carlo
per me bisognerebbe pubblcare un bilancio di san remo, per capire quanto di questo carrozzono venga pagato dal canone di tutti gli italiani e quanto invece venga pagato da chi beneficia: case discografiche e comune di San Remo. Se non utilizzano il ns. canone rai, che si paghi quello che si vuole a Bonolis, ma mi sa che non è questo il caso.