Liberazione ha intervistato Amelie Nothomb, in occasione dell’uscita del nuovo libro, Causa di forza maggiore.
Un breve estratto:
Come mai crimini e dialoghi serrati sono presenze assidue nella sua scrittura?
Per ragioni intime: come tutti, sono animata dalla pulsione di morte. La nostra civiltà per fortuna la vieta, e allora io la metto nei miei libri per una forma di catarsi. E l’uso del dialogo in queste storie mi viene spontaneo: anche quando penso nella mia testa avviene sempre un dialogo, anzi una molteplicità di dialoghi. Occorre considerare, inoltre, che il dialogo è parente prossimo dell’interrogatorio: altro non è che una forma privilegiata di tortura.