Misera fine, quella del Premio Grinzane Cavour, il cui patron, Giuliano Soria, è stato arrestato con l’accusa di malversazione, violenza sessuale, molestie, e appropriazione indebita.
E tuttavia che la maggior parte dei premi letterari in Italia siano ormai divenuti specchi per le allodole e macchine mangia soldi (delle istituzioni, degli “editori sponsor”, perfino degli autori, nel caso degli innumerevoli premi locali) è un dato di fatto acquisito ormai da anni.
Come non pensare, ad esempio, alle vittorie annunciate, nelle ultime edizioni di un celeberrimo premio romano, garantite in partenza dal cosiddetto “maggior impegno” dell’editore di turno?
In merito alla vicenda del Grinzane Gad Lerner scrive:
Si vedeva a occhio nudo che la faccenda era solo un grande scrocco vestito di pseudo-dignita’ culturale, magari condita di retorica piemontesarda. Rispettabili esponenti dell’intellighenzia hanno fatto finta di non accorgersene, e oggi esibiscono corrucciato stupore, solo perchè gliene veniva un viaggio all’estero piuttosto che un assegno o anche solo uno sfogo per il loro narcisismo. Serate di gala a go’ go’, con grattatina di tartufo. […]
e allora uno che ha scritto un libro cosa deve fare?
Difficile dare una risposta semplice. Diciamo che oggi più di ieri serve un buon ufficio stampa che si dia da fare per promuovere il libro, utilizzando quei canali che oggi sembrano inevitabili, come il Web, i social network, oltre naturalmente alla promozione tradizionale su giornali e TV (a riuscirci).
Il discorso dei premi letterari è complesso, a tratti… viscido e sfuggevole. I grandi premi tendono a essere gestiti in maniera poco trasparente, non è una novità. Quelli piccoli… mah, dipende. Oltretutto non è detto che servano a spingere il libro: al limite possono fare curriculum, ma a parte questo…
A ideale suggello del post, riporto qui di seguito un illuminante scritto di Andrea De Carlo, tratto dal suo blog:
ho letto volentieri quanto sopra scritto, anche se gli argomenti riportati non mi hanno detto niente di nuovo, magari hanno confermato certe percezioni che non essendo del giro non potevo avere chiare.
L’anno scorso ho partecipato, prima e a questo punto penso ultima volta, a un concorso ( premio letterario editoriale l’autore ) e nei giorni scorsi ho ricevuto per posta il risultato. Non so e neppure voglio sapere se il concorso era o no taroccato; avevo partecipato con un libro di racconti che ritenevo (e ritengo) valido, e sinceramente un po’ di speranza ce l’avevo, anche perché il premio era la pubblicazione.
Ma forse è meglio che continui a fare come ho fatto finora… con le copie uniche dei miei lavori ( 7 ) in bella vista nelle librerie di casa rilegate come “libri veri” da un rilegatore artigianale della mia città.
Colgo comunque l’occasione per augurare tutto il bene ai lettori della rubrica e a tutti i partecipanti ai vari concorsi.
ho ricevuto un messaggio in inglese che non riesco ad interpretare. Potrei avere lo stesso messaggio in italiano? grazie