Scrive Nadia Urbinati su D WEb:
Internet sta spegnendo l’attivismo? La rete sembra darci quello che avevamo perso: la voce diretta sulle questioni pubbliche. Se democrazia significa partecipazione e presenza diretta, allora un sistema che ci offre l’immediatezza nella comunicazione non può che farci pensare di essere ritornati a praticare direttamente la democrazia. Come gli antichi greci entriamo nell’agorà tutti i giorni e quando più lo desideriamo. Con un’aggiunta importantissima: senza uscire mai di casa. La tecnologia è riuscita ad azzerare il tempo tra l’accadere, il conoscere e il reagire. Ad annullare la distanza tra gli attori sociali. Partecipiamo senza uscire dal nostro spazio privato, senza interrompere le nostre occupazioni. I ritmi della nostra vita privata dettano il tempo della nostra partecipazione mediatica.
(segue)
Non diamo colpe ad altri dell enostre cattive abitudini e dei nostri modi.
Concordo con te, però è un fatto che le nuove tecnologie e i profondi mutamenti ad esse connessi hanno una profonda incidenza sulle nostre vite.
Sì, ma non completamente negativa… Ogni tecnologia è un’opportunità e a me di tornare indietro proprio non va,
anche perché non vedo età dell’oro…
Ciao
Carlo
Parole sante, caro Carlo. Anch’io mi sorprendo spesso a pensare a com’era, “prima di Internet” e dei cellulari. E rispondere che si viveva meglio mi sembrerebbe un’imperdonabile sciocchezza…
Vogliamo parlare di com’era una ricerca bibliografica prima di Internet? A farsi consegnare copie di riviste dal bibliotecario,
per poi scoprire che l’articolo non parlava di quel che ci interessava, compilare un altro modulo, consegnare, aspettare, ecc.
E sto parlando dell’88-89, ricerche bibliografiche per la mia tesi… non di due secoli fa.
Un abbraccio forte
Carlo