Il 26 giugno è stata la Giornata internazionale per le vittime della tortura proclamata dall’Onu. Dalle nostre parti ha un sapore un po’ esotico: quando se ne parla, anche in ambienti istituzionali, sembra si parli di concetti astratti. Certo, Guantanamo e Abu Grahib ci hanno dato qualche brivido, ma – come ebbe a dire un alto magistrato qualche anno fa – la tortura da noi non è prevista, e dunque è un problema che riguarda quei Paesi che la prescrivono.
Leggete allora questa testimonianza di abusi, raccolta da Stefano Anastasia e Fiorentina Barbieri (difensore civico per l’associazione Antigone)
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