[…] Tradurre comporta sempre una grossa responsabilità, dal momento che non ci si può certo limitare a una traduzione pedissequa per puro ossequio alla lettera del testo, col risultato paradossale di svilire o peggio, come pure accade, travisare il pensiero dell’autore. Al contrario, è necessario un lavoro di adattamento, che pur cercando di mantenere la massima aderenza alla struttura e alla forma originarie, possa rendere il testo il più comprensibile e fruibile possibile.
(via GraphoMania – segue)
E come vorrebbe l’etica del lavoro, caro Luigi, la responsabilità del traduttore andrebbe gratificata anche economicamente, cosa che mi sembra non avvenga granché, tutt’altro.
Un abbraccio
Carlo
Parole sante, caro Carlo. Il discorso andrebbe esteso in generale anche ad altre pratiche editoriali, ma vero è che i lavori di traduzione – salvo rare eccezioni – tendono ad essere malpagati. Il che spesso si riflette sulla qualità del lavoro: i traduttori sono spesso costretti ad accettare più incarichi, lavorando più sulla quantità che sulla qualità.
Un abbraccio!
L.