La scontata vittoria di Vendola alle primarie pugliesi non può non suonare come l’ennesimo campanello d’allarme (ma ci vorrebbero campane, da cattedrale, temo, per dare una salutare svegliata a certi ambienti…) al Pd.
Viene da domandarsi come si possa persistere con tanta stolida ostinazione a voler ignorare la volontà popolare, il rifiuto delle sterili strategie elettorali che costringono oggi il segretario del partito, Pierluigi Bersani, a dichiarare a denti stretti:
La candidatura di Boccia non era contro Vendola ma lo comprendeva. E si preoccupava di non stare stretti nel nostro campo, ma di favorire la convergenza delle opposizioni in un percorso di alternativa alla destra. Questo era il senso. È una strada che abbiamo ancora davanti, anche in Puglia, anche se in condizioni più complicate». Ora però siamo determinatissimi a sostenere Vendola. Le primarie le abbiamo inventate noi, sappiamo bene come ci si comporta: si appoggia con convinzione chi ha vinto.
Per citare un’espressione cara al Montalbano del buon Camilleri: Crediamoci.