Una notizia triste: Giovanni Buzi (Gianni) si è spento il 17 marzo 2010, dopo una lunga lotta contro il cancro. Pittore, scrittore, insegnante, era prima di tutto un essere libero, creativo e amante della vita e dell’arte. Nato a Vignanello, in provincia di Viterbo, il 10 marzo 1961, era andato a vivere a Roma all’età di 18 anni per studiare l’Accademia delle Belle Arti e la letteratura nell’ambiente vibrante ed emancipatore dell’Italia di allora.
Il suo umanesimo ateo si manifestava con una curiosità universale. La scoperta di altre persone, di altre culture, di altre fonti di bellezza non hanno mai smesso di animarlo. Per lui l’unica oscenità erano semmai l’arroganza dei potenti e la rassegnazione dei sottomessi. Ha affrontato la malattia con un coraggio e una lucidità eccezionali.
Si è fatto amare da tutti quelli che l’hanno curato. Durante i pochi mesi di tregua dal male, fra settembre e dicembre 2009, aveva dipinto centinaia di quadri che terranno viva la sua presenza. Quando ha saputo che non c’era più nessuna speranza, ha deciso di morire nella dignità e ha scelto il momento della sua partenza. Sopravviverà attraverso la sua pittura, la sua scrittura e l’immenso amore che ha dato in ogni momento della sua vita.
Ero entrato in contatto con lui per essermi aggiudicato un suo libro, Uragano, come premio per un concorso poetico. In seguito a questa felice circostanza ci eravamo scambiati alcune mail e, pur avendo avuto con Giovanni solo occasionali contatti epistolari, ne avevo tratto l’impressione di una persona di rare qualità, artistiche e umane.
Ricordo bene l’entusiasmo col quale mi comunicò la pubblicazione di quello che credo rimarrà il suo ultimo libro, Agnese, Ancora. Per una di quelle misteriose coincidenze che la vita ci regala, l’anno seguente avrei pubblicato anch’io un libro con lo stesso editore.
La cremazione del corpo avverrà martedi 23 marzo alle 13.15 nel crematorio di Uccle, Bruxelles.
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