Bob Herbert sul N.Y.T. si mostra molto critico sulla dilagante tendenza al multitasking umano e sulla “iper connettività”.
Non potrei essere più d’accordo.
We need to reduce the speed limits of our lives. We need to savor the trip. Leave the cellphone at home every once in awhile. Try kissing more and tweeting less. And stop talking so much.
Listen.
Other people have something to say, too. And when they don’t, that glorious silence that you hear will have more to say to you than you ever imagined. That is when you will begin to hear your song. That’s when your best thoughts take hold, and you become really you.
Vedi, Luigi, ti sembrerà provocatorio, ma io penso che, facendo un lavoro che richiede di riflettere (e molto) la parte più importante del mio lavoro la faccio…in vacanza (cioè quando non lavoro). Perché è lì che la mente, finalmente libera “dal lavoro”, produce le cose migliori. Se vai troppo veloce e non ti prendi vacanze, l’unico lavoro che puoi fare è meccanico e irriflessivo.
Quindi sono d’accordo! Un abbraccio
Carlo
Decisamente vero e tristemente sappiamo di doverlo fare
credo
eppure non ne siamo capaci
@ Carlo: verissimo, anche per me è così.
@ Gelo: lo so, non ne siamo capaci, ma davvero dovremmo staccare un po’, almeno ogni tanto… Ricordi quella canzone dei Police, “Too much information” (http://www.youtube.com/watch?v=jUwd737mioM)? Ecco, hai capito 😉