Scrive Stefano Zecchi, con grande acutezza e lucidità, in merito al tracimare dell’estetica porno nell’universo, sempre più a corto di idee, della pubblicità:
[…] L’attenzione si cattura quando si esce dall’indifferenza. La scorciatoia più facile ed efficace è quella che usa il nudo e l’erotismo per acchiappare la curiosità delle persone verso ciò che il messaggio suggerisce. È un’esperienza che si può verificare senza difficoltà: la pubblicità alza l’asticella, proponendo immagini sempre più provocanti, sempre più erotiche, e la pornografica diventa alla fine un fertile terreno per suggestionare il pubblico. […]
Non sono per niente convinto, il ragionamento di Zecchi andava bene per l’Italia del 1970 (forse)…l’unica cosa che dal 1970 non è cambiata è Christian De Sica che svende il proprio talento (e questo mi colpisce, perché non lo capisco: quando prova a recitare è davvero bravo).
Sì, forse Zecchi è un po’ bacchettone, però ti dirò che certi spot e certi videoclip sono davvero pietosi. E non lo dico per compiacere le amiche femministe, è la verità.
Pietosi sono pietosi, siamo d’accordo, li ho visti anch’io, quello su cui sono scettico è che funzionino in pubblicità. Diciamo che l’immagine erotica è una strada facile da percorrere, per pigrizia e mancanza di tempo. Ma non credo proprio che raggiunga l’obiettivo di far vendere di più.