Ho potuto constatare che in giro c’è ancora molta freddezza e diffidenza verso l’E-book: molti tendono a vederlo come la versione “povera” – un editore l’ha definita “triste e anonima” – del libro cartaceo, ma a mio avviso non è così.
Si tratta invece di un un nuovo formato che presenta non pochi vantaggi, dalla drastica riduzione d’ingombri ai minori costi – di produzione per l’editore e d’acquisto per il lettore.
A ben vedere, un fenomeno analogo è già accaduto, a partire dalla fine degli anni ’90, nel mondo della musica: dapprima le grandi major hanno osteggiato, anche e soprattutto a causa della pirateria, la transizione dal supporto fisico – CD – al formato digitale, declinato nei vari formati mp3, aac, e così via. Salvo poi ricredersi negli anni seguenti, visto e considerato che oggi il grosso del fatturato dell’industria discografica proviene proprio dal mercato digitale, iTunes Music Store in testa.
Nè manca, per tornare all’ambito librario, chi paventa la scomparsa tout court del libro cartaceo. Credo tuttavia che si tratti di un rischio remoto, almeno per molto tempo a venire. In realtà, è fuorviante porre in contrapposizione i due formati – digitale e tradizionale – perchè sono convinto che possano coesistere senza problemi.
Post breve ma molto equilibrato, che non contrappone libri digitali e cartacei (sembra il passatempo preferito di tutti, ultimamente). Condivido tutto e diffondo, per quel che posso.
Grazie mille, caro Marco. In effetti credo sia molto utile cercare soprattutto di spiegare in cosa consista l’eBook, per esorcizzare paure e scenari da “fine del libro”.
C’era un romanzo di Morselli, Roma senza papa, del 1969 mi pare, in cui oltre che preconizzare che ci sarebbe stato un papa tedesco (!), che avrebbe trasferito la chiesa in Germania (!!!), l’autore sosteneva che la radio sarebbe sparita nel giro di pochi decenni, lasciando spazio alla sola TV. Invece, la radio ha resistito bene, certo si è trasformata, si ascolta online, ecc.
Credo che lo stesso succederà per il libro rispetto all’e-book, si “scontreranno” per un po’, poi ognuno troverà i propri spazi con reciproca soddisfazione… 🙂
Ma certo, caro Carlo, condivido in pieno la tua riflessione. E della tv, del resto, si diceva che avrebbe ucciso il cinema… Oggi, ou contraire, se non ci fosse la televisione, che garantisce passaggi televisivi e compartecipazioni produttive, il cinema arrancherebbe anche più di quanto non faccia…
Se solo gli editori comprendessero le possibilità del formato elettronico… uffi.
L’ebook potrebbe addirittura portare acquirenti al libro tradizionale. Le persone che hanno apprezzato un ebook, potrebbero cercarne la versione cartacea per tenerla in libreria. Verrebbero premiati i testi di valore, senza però penalizzare gli altri, che comunque avrebbero un mercato elettronico per sopravvivere.
Senza contare che l’ebook potrebbe essere proposto come extra al formato carta. Già la Trabant (editore) propone i suoi libri in doppio formato e, chi compra il cartaceo può scaricare gratis l’elettronico. E’ un modo per avere un testo sempre a disposizione (se ho capito bene). Ma l’ebook potrebbe contenere informazioni che sul cartaceo non possono esistere, come link a un forum dedicato al libro o, approfondimenti di ogni tipologia…
Poi… uffi e riuffi… non si può proporre un ebook allo stesso prezzo della stampa economica. Se il paperback costa come l’ebook, la gente continuerà a prendere il paperback (che a volte è quasi illeggibile perché è realizzato con una semplice riduzione in scala della stampa in formato brossura). Ed è pure un prezzo ingiustificato… visto che il formato elettronico elimina molte spese che invece un libro tradizionale possiede (stampa, magazzino, distribuzione…).
All’estero l’hanno già capito. Qui… boh!
Già molti libri scolastici e tecnici propongono in aggiunta un CD con altri contenuti. Se per esempio un editore proponesse allegato oltre al libro l’edizione audio su CD per esempio letta da un attore famoso secondo me il surplus di prezzo sarebbe perfettamente compensato…Eppure anche gli audiolibri stentano in Italia (molto strano, perché nel mondo anglosassone sono molto diffusi, e non soltanto le letture dei classici).
Io lavoro nella scolastica e devo dire che nel nostro campo (didattica della lingua italiana per stranieri) siamo stati i primi ad riversare parte del libro su supporto diverso (CD-ROM) e allegarlo gratis. Tutti hanno apprezzato, ma pochissimo lo hanno poi usato (soprattutto in Italia). Per quanto riguarda il prezzo, secondo me calerà, tutto sta a iniziare a farli, ‘sti libri digitali. Per fortuna bookrepublic, Apogeo e 40k sono realtà dinamiche che stanno muovendo le acque in Italia. Certo che, per mentalità e cultura siamo tradizionalisti e penso che il libro digitale faticherà a farsi strada. Tanto più che oltretutto non siamo certo un popolo di lettori.
Comunque io il mio e-reader l’ho comprato pochi giorni fa e, se vi può interessare, ne parlo nel mio ultimo post (www.leggoergosum.wordpress).