Durante la terza edizione dell’Internet Governance Forum Italia (Igf- Italia 2010), il Prof. Stefano Rodotà, ex Presidente dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali, ha sollevato con grande evidenza la questione dell’accesso alla Rete:
La Costituzione italiana è una delle più belle del mondo ma è nata in un’epoca in cui Internet non esisteva. Ora è arrivato il momento di cambiare e di scrivere che l’accesso alla rete, il più grande mezzo di comunicazione della storia, è un diritto costituzionale. Tutti hanno eguale diritto di accedere alla Rete Internet, in condizione di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale.
A proposito del terremoto politico e diplomatico scatenato dalla recente offensiva di Wikileaks, Rodotà ha poi acutamente osservato:
Le reazioni della politica di fronte al fenomeno di Wikileaks sono improntate alla sorpresa e al biasimo per la diffusione dei documenti segreti, ciò dimostra, ancora una volta, l’inconsapevolezza culturale della politica. Italiana e non. In tutti i tempi, infatti le scoperte scientifiche e tecnologiche hanno sempre sconvolto i preesistenti sistemi di potere. Ed è naturale che ciò accada anche ora. Non a caso in Italia il Ministro degli Affari Esteri Franco Frattini ha parlato di un ‘nuovo 11 settembre’
(via L’INKontro.info)
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