“Diventeremo i Beatles della scena indipendente!”, commenta Andy Fletcher all’indomani della prima apparizione a Top of the Pops, 1981. Trent’anni, dodici album e quarantotto singoli dopo, quella profezia oggi appare persino superata. Dalle cantine di Basildon, Essex agli stadi di tutto il mondo, i Depeche Mode sono semplicemente una delle band più celebri, amate e longeve che si ricordi.
La loro musica ha abbattuto generi, convenzioni, pregiudizi, barriere sociali e di costume, in un miracoloso equilibrio tra sperimentazione, integrità artistica ed ecumenismo pop. Culto per pochi e religione di massa, nuovi suoni e vecchi suoni, ingenui boy scout e rockstar strafatte in overdose, amore e sesso, amicizia e livore, scioglimenti scongiurati e rinascite impossibili, stalli senza uscita e repentini colpi di coda. Musica e vita, musica e vite, attraverso gli ultimi tre decenni e tutti i cambiamenti e le trasformazioni epocali che si sono portati dietro.
Viaggiare attraverso i loro testi – dalle ingenuità “sintetiche” di SPEAK & SPELL al mestiere maturo e consapevole di SOUNDS OF THE UNIVERSE – equivale a ripercorrere le tappe di una crescita umana prima ancora che artistica o poetica, in cui non è difficile riconoscersi. Perché quando Martin Gore parla di amore, sesso, fede, peccato, devozione, desiderio, perversione, amicizia… sta soltanto parlando di noi: adolescenti, uomini, genitori, amanti, santi, peccatori, dominatori, servi. It’s a lot like life, somigliano molto alla vita, queste canzoni, come pagine di un lungo romanzo di formazione.
Depeche Mode -Touch Faith -Testi commentati
Antonio Puglia
Edizioni Arcana
Collana TXT – 500 pp. – 19,50 euro
Ottima recensione. 🙂