Girano storie sui mari del mondo. Isole fantasma, isole sognate. Oppure isole autentiche, dimora di antiche leggende e misteri. Le raccontano marinai e pescatori quando le imbarcazioni sostano in rada.
Le raccontano (o le sognano) quando cala il buio. È il gotico marino, un altrove perturbante che pochi scrittori riescono a delineare cogliendone una delle sue essenze: quella dell’isola come luogo chiuso. Perché persino il mare può diventare una prigione senza scampo.
E i sogni, come gli incubi, sono non-luoghi dai quali non si può uscire se non con un salto dimensionale, o con una fuga disperata attraverso un mare che non perdona.
(a breve in libreria per i tipi di Nero Press Edizioni)