
Col consueto acume introspettivo, alla ricerca certosina di connessioni, rimandi e suggestioni affioranti dalle onde in tempesta – pardon, dalle pagine, non meno tempestose – di un libro scritto da un affiatato trio di scrittori, Giuseppe Iannozzi (giornalista, critico letterario, scrittore e poeta raffinato, ma soprattutto, come amo definirlo io, vulcanico agitatore culturale) ha recensito Solo il mare intorno.
E nel farlo ha evocato nomi illustri, di quelli che fanno impallidire, da P. K. Dick a H.P. Lovecraft: speriamo che non se ne abbiano a male i tanti estimatori di questi due giganti della letteratura, al cui cospetto m’inchino, preso da irrefrenabile metus reverentialis.
Agli autori di Solo il mare intorno, ormai spiaggiati, non rimane che ringraziare, in preda a profonda commozione (cerebrale, secondo qualcuno…).