Retroguardia 2.0 recensisce Un altro futuro

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Chiudiamo questo rovente mese di luglio – purtroppo non solo per legittimi motivi stagionali – con una segnalazione: la recensione a cura di Francesco Sasso del volume Un altro futuro, approfondita e curata come nella tradizione di Retroguardia 2.0 Quaderno di Crtica Letteraria a cura di Francesco Sasso e Giuseppe Panella.

Potete leggerla a questo link:

https://retroguardia2.wordpress.com/2016/07/29/luigi-milani-un-altro-futuro/

Insieme, ma soli

Già qualche anno fa un ispirato Vasco Rossi salmodiava Siamo soli. Aveva ragione da vendere, anche se il grande cantautore di Zocca alludeva più al male di vivere in generale, che non alla solitudine scaturente dall’abuso dei nuovi media.

Che un approccio sbagliato alle moderne tecnologie di comunicazione possa renderci a volte schiavi, consegnandoci a nuove forme di alienazione, è ormai infatti una triste e assodata realtà.

Di questi e altri temi non meno importanti parla diffusamente Sherry Turkle in Insieme ma soli, un saggio frutto di un lungo lavoro di ricerca e riflessione compiuto nell’arco di diversi decenni.

Continua a leggere su GraphoMania: http://blog.graphe.it/#ixzz4EBb2QiVi

L’editoria è morta

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Marcello Baraghini

È quanto ha affermato in una recente intervista e ha poi ribadito più volte Marcello Baraghini, il fondatore di Stampa Alternativa.

Rincarando poi la dose:

(…) I grossi editori perdono acquisti nell’ordine del 6-7-10 per cento all’anno. Hai voglia a inventare libri che si sfogliano come un blocco o a scoprire nuovi Voli, nel senso di nuovi Fabio Volo. Sono morti, fanno finta di non saperlo ma si stanno autodistruggendo (…).

Il grande Baraghini, editore combattivo e innovativo come pochi – sua l’invenzione, mai troppo lodata, dei celebri Millelire – ha ragione da vendere, c’è poco da fare. Tra l’altro vi segnalo anche questo appello, lanciato pochi giorni fa sempre dall’indomito Marcello

Leggermente meno apocalittico e più propositivo, ho espresso anche il mio modesto punto di vista, in questo editoriale apparso ieri sul blog magazine Graphomania.

Chiudo questa mia segnalazione con una domanda scomoda: ce la faremo?

Quando arrivarono i Tedeschi

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L’Europa oggi sembra tornare a dividersi, tra personalismi ed egoismi. Un’ottima occasione allora per ricordare cosa accadde una settantina d’anni fa nel nostro Paese, quando l’esercito tedesco intraprese la ritirata verso il Nord, diretto in Germania.

C’è un “piccolo grande” libro, uscito lo scorso anno, che rievoca quel periodo, tramite il racconto della quotidianità di persone semplici, scossa all’improvviso dal verificarsi di eventi tanto inattesi quanto terribili.

Il volume in questione è Quando arrivarono i Tedeschi, di Gianluca Meis (Graphe.it Edizioni), e se ne parla più diffusamente qui.