Vi segnalo un album da ascoltare e riascoltare più volte, per lasciarsi piacevolmente sorprendere: Testimone del tempo, di Red Canzian.
Si tratta di un disco a base di sano Pop-rock, prog, servito da una gran voce, grandi musicisti (Enrico Ruggeri, Aldo Tagliapietra, Ivano Fossati, Ermal Meta tra gli altri). È un lavoro ricco, ben suonato e arrangiato, ma di sostanza, sia nei brani lenti che in quelli più grintosi. C’è poca elettronica e gli arrangiamenti suonano molto asciutti e diretti: caratteristiche rare, di questi tempi.
Il pezzo migliore, da vecchio appassionato di progressive quale sono, è a mio avviso quello che chiude il disco, Cantico: oltre 8 minuti con numerosi cambi di tempo e sonorità potenti che riportano alla magia e all’incanto degli anni ’70.
Bisogna dire che rispetto ai dischi prodotti dagli ex compagni di strada Facchinetti/Fogli e Battaglia siamo su un altro pianeta, per freschezza compositiva ed energia. E sì che il lavoro precedente di Red mi aveva lasciato invece abbastanza indifferente.
Ma si sa, certe asprezze della vita a volte ti lasciano in eredità una gran voglia di riscatto, anche e soprattutto nei confronti della vita. È quello che è accaduto con questo disco, un po’ come avvenne anni fa a Dave Gahan con Ultra dei Depeche Mode (e che mi ispirò in parte la scrittura del romanzo Nessun Futuro, ma questa è un’altra storia e non vorrei divagare troppo).
… Bravo Red, e bentornato (alla faccia dei recenti, ripetuti guai di salute)!