Ringo Starr: What’s my name

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Può un artista alla soglia degli ottant’anni – in questo caso un musicista tra i più famosi di sempre – mantenere intatti la propria carica creativa e l’entusiasmo di vivere come ha sempre fatto sin qui?

Se si tratta di Ringo Starr, mitico batterista dei Beatles, la risposta è scontata e non può che essere affermativa. Basta ascoltare le prime note del suo nuovo album, What’s My Name, per rendersene conto: musica suonata con gusto, allegria e intensità.

Oltretutto, sia la voce che la batteria del Nostro non mostrano segno alcuno di stanchezza, ed è un vero piacere riascoltare la ritmica precisa e implacabile di Ringo, supporto imprescindibile per le melodie ma anche per i brani più rock dei Fab Four.

Il sound non è affatto vintage o datato: pop rock di alto livello suonato con personaggi del calibro di Joe Walsh, Steve Lukather e… Paul McCarney! Esatto, avete letto bene: l’altro Beatle superstite suona il basso in un brano inedito di John Lennon, Grow old with me, e il risultato è pura magia.

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