Nei giorni scorsi ho recensito per il solito blog magazine Libri e parole uno dei romanzi più importanti di Don DeLillo, Rumore bianco.
Avverto subito gli amici lettori che non si tratta di una lettura facilissima, come spesso accade con i libri del grande scrittore statunitense. Non tanto per la qualità della scrittura, levigata, scorrevole e precisa com’è tipico di D. D., quanto per i temi trattati: la paura, anzi l’ossessione della morte, l’ipocondria e, in parte, il moderno consumismo.
Se volete approfondire, ne scrivo più diffusamente qui.
Peraltro pochi giorni fa, il 15 settembre, è scomparso a Napoli, all’età di 84 anni, Tullio Pironti, un nome indissolubilmente legato – almeno nel nostro paese – all’autore di Rumore Bianco.
Fu infatti proprio il combattivo ed eclettico editore napoletano a pubblicare per primo nel nostro paese, coadiuvato dalla mitica Fernanda Pivano, DeLillo, oltre a molti altri autori importanti, da Bret Easton Ellis a Raymond Carver.
