La scomparsa dei fumetti (e non solo)

Il titolo è un po’ ellittico e volutamente allarmistico, è vero. In realtà i fumetti non sono scomparsi, anche se non se la passano troppo bene, perlomeno quelli targati MarvelD.C. e, sia pure in misura minore, Disney e Bonelli. Quest’ultimo editore proprio di recente ha rivolto un appello ai lettori al fine di ottimizzare tirature e distribuzione, ma temo senza grandi prospettive.

Il fatto è che, nelle poche, eroiche edicole rimaste in attività sul suolo patrio, la presenza un tempo cospicua dei fumetti si è rarefatta sempre più. Perfino nelle edicole dei luoghi di mare, un tempo rifugio sicuro dei “giornaletti”, come li chiamavano un tempo gli adulti, sono diventati merce rara. Addio copie arretrate, addio vecchi Tex, Diabolik e Topolino d’annata.

Continuano a vivacchiare le riviste scandalistiche, quelle specializzate (moda, design, arredamento), ma per quanto tempo ancora? E non si pensi che la causa risieda nel diffondersi del digitale, perchè a tutt’oggi le versioni digitali di quotidiani e riviste continuano ad arrancare. La verità è che non si legge più. Punto.

Alcuni amici edicolanti mi hanno confessato che stanno tentando di resistere strenuamente per arrivare all’agognata pensione, trasformando sempre più le loro rivendite in affollati bazaar di giocattoli, gadget, biglietti per autobus e metro. Ma i tempi delle vacche grasse sono finiti da un pezzo. E questo senza calcolare gli imminenti disastri scatenati dall’impennata dei prezzi dell’energia e del costo della vita.

Insomma, per parafrasare Zucchero, la vedo nera. E sì, gli appassionati cercheranno di supplire recandosi nelle fumetterie, la cui presenza però non è affatto costante nelle nostre regioni, né la vendita per corrispondenza costituisce sistema troppo efficiente o conveniente.

Addio a uno dei padri della mitica Publiphono di Rimini

Una notizia che colpirà chi frequenta o ha frequentato in passato la spiaggia riminese: è scomparso Ugo De Donato.

De Donato è stato uomo simbolo del costume della riviera, grazie alla Publiphono, celebre servizio da spiaggia da lui condotto per decenni e che dal dopoguerra diffonde dagli altoparlanti musica, annunci di bambini smarritisi in spiaggia, pubblicità.

Fonte: Facebook

I più nostalgici o i più… stagionati, fate voi, ricorderanno poi che per anni la sigla di apertura delle trasmissioni è stata la celebre Love’s Theme di Barry White e della sua Love Unlimited Orchestra, colonna sonora perfetta per gli ingenui tramonti sul mare dei primi anni ‘70.

Love’s Theme

Wolfgang Petersen, un addio

Wolfgang Petersen

Lo scorso 12 agosto è scomparso all’età di 81 anni Wolfgang Petersen, regista tedesco di grande talento, approdato al grande successo in America. Un po’ com’era accaduto molti anni prima al grande regista austriaco Otto Preminger, per capirci.

Lo ricordiamo per film di successo come lo strepitoso U-Boot 96 o i più commerciali, ma non per questo scadenti, Nel centro del mirino (con Clint Eastwood), Air Force One (con Harrison Ford) e il fantascientifico Il mio nemico (con Dennis Quaid). Ma la lista sarebbe ancora lunga.

La notizia della morte del regista, avvenuta del resto nel periodo ferragostano, distratto per tradizione, stranamente è passata abbastanza inosservata, forse schiacciata da quella, non meno importante, della morte del grande Piero Angela.

Un’immagine tratta dal film U-Boot 96 (Das Boot), 1981

Campagna elettorale? No, grazie, meglio un buon libro!

La canicola continua a imperversare sui nostri poveri corpi accaldati e sulle nostre teste appesantite dal sonno difficile.

Niente di nuovo sotto… il sole, appunto. Già, ma quest’anno l’estate ci sta abbrustolendo — in tutti i sensi, visto anche il numero di incendi — dal mese di maggio, il che costituisce, consentitemelo, un’aggravante non indifferente.

Non bastasse il caldo, questa poi è la prima estate funestata da una insopportabile e dilagante campagna elettorale, visto che le le elezioni incombono, a fine settembre.

È infatti già cominciata l’occupazione in pianta stabile dei vari canali televisivi generalisti da parte dei soliti, più o meno squallidi personaggi politici in lotta acerrima tra loro per alleanze, seggi, poltrone e prebende.

I toni stanno raggiungendo livelli di volgarità e miseria morale e intellettuale da record, vista anche la qualità della nostra attuale classe politica: si va dai consueti appelli contro “l’invasione dei migranti” alla lotta senza quartiere ai “Comunisti”, alle risibili promesse di un vecchio puttaniere imbellettato.

I giornali, peraltro letti sempre meno, seguono a ruota: pagine e pagine di deliri elettorali, con programmi politici triti, già letti e… subiti da noi elettori, purtroppo.

Meglio evitare. L’antidoto a questo mare di noia e veleni c’è, per nostra fortuna: la lettura di un buon libro. A tale scopo ho redatto la consueta, immancabile lista dei libri consigliati.

La trovate qui.