Raymond Carver è considerato uno dei massimi esponenti – se non il capostipite – del minimalismo letterario americano. I suoi racconti hanno rappresentato e tuttora rappresentano per molti autori un modello ideale di scrittura.
Che poi la forma rarefatta ed essenziale dipendesse o meno dal pesante intervento del famigerato editor Gordon Lish, è però innegabile che le ultime raccolte di Carver mostrino una chiara tendenza verso una maggiore complessità ed elaborazione.
Nei giorni scorsi mi sono occupato, non senza un certo timore reverenziale, di una delle sue antologie più importanti, Cattedrale.
Contiene il racconto forse più riuscito in assoluto dell’autore, che dà anche il titolo al libro. Potete leggere la recensione qui, sul blog magazine Libri e Parole