In seguito alla sciagurata invasione voluta da Vladimir Putin del territorio ucraino si è scatenata una certa, immotivata, avversione verso l’arte russa. Un atteggiamento sciocco e dannoso, com’è evidente, per la cultura in generale.
Al riguardo, proprio di recente mi sono occupato, sulle pagine del blog magazine Libri e parole di un grande classico della letteratura russa. Sto parlando di Memorie dal sottosuolo, di Fëdor Dostoevskij.
È un romanzo breve di grande modernità, pur essendo stato pubblicato nel 1864, per come affronta, anticipandoli rispetto alla tradizione letteraria precedente, temi quali l’alienazione, il senso di colpa, la morale comune.
Chi volesse approfondire l’argomento, può farlo a partire da questo link.
Puntuale all’appuntamento con gli affezionatissimi lettori del blog magazine Libri e Parole è stata pubblicata la consueta lista dei libri consigliati per questo mese di marzo, bizzarro per definizione: umido, variabile ma purtroppo ancora dominato da una spietata siccità.
Come sempre la scelta dei titoli è variegata, anche se ben 2 libri hanno a che fare col mondo del cinema, che, com’è noto, sta conoscendo un pessimo momento per quanto riguarda la fruizione in sala.
Oddio, a essere onesti non credo si tratti solo di un momento, dal momento che le abitudini degli spettatori, specie dei più giovani – ma non solo – sono ormai irrimediabilmente mutate.
Bisogna prenderne atto, inutile ostinarsi a celebrare un passato che temo non tornerà più. I modi per guardare un film sono ormai molteplici, e non è detto che tali possibilità debbano per forza essere considerate un male, suvvia!
Mercoledì scorso è scomparso a L.A., alla veneranda età di 94 anni, Burt Bacharach. Pianista e compositore raffinatissimo, ha composto canzoni indimenticabili, come I say a little prayer, I’ll never fall in love again, Raindrops Keep Falling on My Head (tema del mitico film Butch Cassidy), That’s what friends are for e molte altre ancora, tutte indimenticabili, cantate nel corso dei decenni da artisti come Dionne Warwick, Stevie Wonder, Christopher Cross, Neil Diamond, i Beatles e perfino la nostra Ornella Vanoni.
La cifra distintiva della sua musica era, oltre all’innata eleganza, l’apparente semplicità delle melodie, frutto invece di un lavoro di scrittura e cesello senza pari.
Segnalo, a chi volesse accostarsi per la prima volta alla sua incantevole musica, più che le varie antologie, che danno all’ascoltatore un’immagine in fondo solo parziale, l’album Painted From Memory, realizzato nel 1998 assieme a uno strepitoso e ispirato Elvis Costello, in stupefacente sintonia con l’eclettico Burt. Quel disco è una vera perla, un classico da ascoltare a oltranza.
Oppure uno dei suoi ultimi lavori, del 2005, intitolato emblematicamemte At this time, che mostra come la sua vena compositiva fosse tutt’altro che inaridita: brani contrassegnati dalle inconfondibili armonie vocali e da accattivanti melodie, sposate ad arrangiamenti Pop di grande modernità ed eleganza. Poi, sì, compare anche Costello, il che, come dire, non guasta mai…
Addio, maestro Bacharach. La tua musica continuerà a donarci bellezza e serenità.
Puntuale all’appuntamento, torna la rubrica dei libri consigliati, indegnamente curata dal sottoscritto. Anche questo mese si spazia tra romanzi, saggi e perfino diari di sogni, come quello – finora inedito per l’Italia – del grande Graham Greene, un autore peraltro oggi poco conosciuto dai lettori più giovani.
Per consultare la preziosa lista non dovete fare altro che navigare fino al felice approdo di Libri e Parole, blog-magazine letterario di grande qualità.
Tranquilli, non è il sottoscritto a sentirsi al culmine della disperazione. Lo era eccome, invece, Emil Cioran, filosofo e pensatore rumeno tanto interessante quanto, per certi versi, discusso.
È appunto in tale stato, afflitto per giunta da un’insonnia indomabile, che il giovane Cioran scrive Al culmine della disperazione, un libro difficile, denso, a tratti disorganico e visionario. La forma, all’apparenza quella del saggio filosofico, ricorda quella del flusso di coscienza.
Le riflessioni angosciate e taglienti sulla misera condizione umana e sulla vacuità della società moderna sono appena temperate da una pungente ironia, quando non da un devastante sarcasmo.
La vita non ha alcun senso, suggerisce Cioran, a meno di non cercare rifugio nell’assurdo e nel grottesco. Anche la follia potrebbe essere una buona alternativa a una vita insensata.
Peraltro, in tutt’altro ambito, anche il rocker di casa nostra Vasco Rossi in anni recenti si è interessato, alla sua maniera, alla questione.
Eppure la lettura di un libro simile paradossalmente può essere d’aiuto proprio a combattere quel male di vivere che sempre più spesso ci affligge.
Per chi volesse approfondire l’argomento, trovate la recensione del libro qui, sulle pagine del blog magazine Libri e parole.
A sorpresa, in netto anticipo sulla tempistica prevista, è uscita per i tipi delle Edizioni Scudo la raccolta di racconti Il Mondo così com’è, alla quale partecipa indegnamente anche il sottoscritto con un racconto dal titolo Temporale.
Quando Giorgio Sangiorgi, editor e Deus ex Machina della casa editrice, ha lanciato il progetto ne sono rimasto conquistato da subito: una raccolta di racconti realistici scritti – è questa la novità – da autori “di genere”, ossia legati al fantastico o alla fantascienza.
D’altronde sono del parere che vadano abbattuti gli steccati di genere, pena il restare confinati in ambiti che prima o poi si rivelano inevitabilmente stretti.
La scheda del libro
Fin dal dopoguerra, nel nostro paese si è creata una spaccatura tra il movimento del Realismo e le letterature del fantastico. Il primo si è conquistato i salotti colti, non solo snobbando il secondo, ma negandogli persino lo status di opera letteraria. Il secondo si nascondeva in paradisi artificiali nelle convention dedicate al fantasy e alla fantascienza, creando intorno a sé un’allure di letteratura per ragazzi mai cresciuti. Una frattura che negli altri paesi non esiste o è molto meno accentuata. Forse i tempi sono maturi per dimostrare che un bravo scrittore di genere può esprimersi compiutamente anche nella narrativa classica e forse anche con più sagacia e profondità. Così abbiamo chiesto agli autori della fantascienza e del fantastico italiano di uscire dai loro ambiti e confezionare racconti assolutamente realistici. Ci sono riusciti o sono comunque rimasti nell’ambito del racconto di genere? Lo scopriremo leggendo i racconti di: Marco Bertoli, Paolo Durando, Marco Faré, Davide Formenti, Franca Marsala, Luigi Milani, Stefano Morini, Luca Nisi, Luca Oleastri, Marco Orlandi, Simone Orlandi, Antonio Piras, Giorgio Sangiorgi, Paolo Secondini, Luigi Valerio.
Apriamo il nuovo anno segnalando la prima puntata del neonato 2023 dell’immancabile lista dei libri consigliati.
Questo mese il tema che la fa da padrone è il cinema. Pare che ci sia qualche segnale di ripresa nell’afflusso in sala, nonostante l’inequivocabile e a mio parere irreversibile tendenza alla fruizione casalinga. Staremo a… vedere, è proprio il caso di dire!
Buona lettura dunque, ma soprattutto Buon Anno a tutti!
Raymond Carver è considerato uno dei massimi esponenti – se non il capostipite – del minimalismo letterario americano. I suoi racconti hanno rappresentato e tuttora rappresentano per molti autori un modello ideale di scrittura.
Che poi la forma rarefatta ed essenziale dipendesse o meno dal pesante intervento del famigerato editor Gordon Lish, è però innegabile che le ultime raccolte di Carver mostrino una chiara tendenza verso una maggiore complessità ed elaborazione.
Nei giorni scorsi mi sono occupato, non senza un certo timore reverenziale, di una delle sue antologie più importanti, Cattedrale.
Contiene il racconto forse più riuscito in assoluto dell’autore, che dà anche il titolo al libro. Potete leggere la recensione qui, sul blog magazine Libri e Parole
È in uscita l’ultimo libro di quel vero e proprio mostro di bravura (nonché mio prestigioso collega di scrittura nel volume Solo il mare intorno) che risponde al nome di Danilo Arona.
Danilo Arona
Artista poliedrico, Danilo è scrittore dalla fantasia sfrenata, cinefilo e quasi rockstar (lui nega, ma nel suo piccolo lo è). Da molti anni gode di un vasto e fedele seguito di irriducibili fan, quasi degli accoliti della sua arte multiforme.
Da maniaco di remake, prequel e riscritture qual è, Danilo reinterpreta 3 mostri sacri del fanta-horror: La casa dalle finestre che ridono del maestro Pupi Avati, Giro di vite di Henry James e L’invasione degli ultracorpi di Don Siegel.
Nasce così Oscure varianti, un trittico raffinato e geniale, un imperdibile appuntamento con il Buio.
L’ebook è preordinabile e disponibile dal 24 dicembre. Tuttavia, se siete ansiosi di tuffarvi nella lettura “aronica”, potete accaparrarvi subito il cartaceo illustrato su Amazon.
Siamo così approdati, al culmine di un faticoso e dannoso periodo di maltempo, al fatidico mese di dicembre. Le ore di luce diminuiscono sempre più, i pensieri foschi incombono e perfino l’ISTAT segnala che siamo preda della malinconia.
Non che servissero le indagini del famigerato Istituto a certificare il nostro stato d’animo, ma in effetti i motivi per stare poco allegri non mancano, diciamocelo: il perdurare della criminale guerra di aggressione russa ai danni dell’Ucraina, la crisi economica, i costi esorbitanti dell’energia, le sciagurate decisioni di un Governo pericoloso, estremista e palesemente inadeguato…
Non resta che rifugiarci nella sana lettura, forse l’unico antidoto a una situazione così opprimente. Anche a tal fine ho redatto la solita lista dei libri consigliati per quest’ultimo mese di un anno, il declinante 2022, che varrebbe la pena di dimenticare.