Cloe Piccoli ha intervistato per Repubblica Steven Holl, grande architetto americano nemico giurato di quell’architettura intensiva che ignora il verde, riduce gli spazi e mortifica la dimensione umana.
In particolare, Holl risponde, alla domanda su come si possa realizzare la dimensione umana nelle metropoli:
[…] Si può e si deve costruire in maniera diversa da come stiamo facendo. I grandi insediamenti devono essere circondati da aria, acqua, giardini pensili, terrazze pubbliche, con l’obiettivo di creare contesti vivibili. […]

E ancora, interrogato sul concetto stesso di dimensione umana:
[…] Ecco, la scala umana è la distanza da cui puoi ancora riconoscere un volto, poter aprire una finestra e lasciare entrare l’aria. Sembra un gesto scontato ma in molte torri non è possibile. Ho sempre pensato, ben prima della pandemia, che ogni persona debba avere accesso a spazio, luce, aria, sia nelle abitazioni che negli spazi pubblici. […]
Punti di vista che credo dovrebbero far propri molti architetti e urbanisti, spesso colpevolmente disattenti alle esigenze dell’uomo e della natura.