L’Italia risarcirà 6 persone per i fatti di Bolzaneto, durante il G8 del 2001

Lo Stato italiano ha patteggiato un risarcimento con sei persone che avevano fatto causa allo Stato presso la Corte europea dei diritti dell’uomo a causa delle violenze da esse subite nella caserma Bolzaneto durante il famigerato G8 tenutosi a Genova nel 2001. L’Italia verserà a ciascuno 45.000 euro a titolo di risarcimento dei danni morali e delle spese processuali.

A quella sciagurata pagina della recente storia del nostro Paese è ispirato un romanzo breve che pubblicai qualche anno fa, Ci sono stati dei disordini.

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Svelato il mistero della Mary Celeste?

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Il gotico marino è un tema affascinante, ricco di sfaccettature e possibili declinazioni. Una di queste è certamente quella della nave fantasma, vero e proprio archetipo della letteratura del mistero e del terrore. Si pensi ad esempio all’imbarcazione che nel Dracula di Bram Stoker conduce il celebre vampiro in Inghilterra, ridotta praticamente a bara galleggiante, dopo che il celebre conte ha pensato bene di nutrirsi del sangue dell’intero equipaggio…

In realtà “la madre di tutti i vascelli fantasma” è con ogni probabilità la Mary Celeste, una nave che, salpata i primi di novembre del 1872 dal porto di Staten Island, New York, con destinazione il porto di Genova, venne ritrovata il mese seguente, del tutto priva di equipaggio, alla deriva tra le coste portoghesi e le Isole Azzorre.

È invece storia recente la notizia, passata per la verità un po’ in sordina sui principali media, degli avvistamenti che sarebbero stati fatti dell’imbarcazione in più occasioni e, particolare che non ha mancato di destare stupore, in luoghi spesso lontani tra loro. Tra l’altro, sulla scorta di tali notizie l’italo-americano Carlo Stein, noto indagatore di misteri, nonché conduttore di un programma televisivo, tempo fa ha annunciato di aver intrapreso la ricerca della misteriosa imbarcazione.

Con quale esito a tutt’oggi non è dato però sapere.

Thatcher, no more

Margaret Thatcher se n’è andata ieri, ma non tutti la rimpiangono. C’è chi addirittura festeggia, a Brixton, al grido di “Maggie Maggie Maggie, dead dead dead!”. E sono in molti – tra questi l’ex Premier Romano Prodi – ad additarla, assieme all’ex Presidente degli Stati Uniti Reagan, di aver posto le basi – anzi le mine – della crisi economico-sociale dell’Occidente.

Ma è soprattutto negli anni ’80 che la protesta del mondo giovanile, dei sindacati, della classe operaia e del Rock che si fa sentire con grande convinzione.

Se ne parla più diffusamente qui.

Ted Kennedy e la fine del liberalismo USA

Ted Kennedy

Scrive oggi con grande acume sul N.Y.T. Sam Tanenhaus:

“An important chapter in our history has come to an end,” Barack Obama said in his first public remarks on the death of Senator Edward M. Kennedy. “Our country has lost a great leader, who picked up the torch of his fallen brothers and became the greatest United States senator of our time.”

What Mr. Obama didn’t say — and perhaps didn’t need to — was that the closed chapter was the vision of liberalism begun by the New Deal of Franklin D. Roosevelt, extended during the Great Society of Lyndon B. Johnson and now struggling back toward relevance. It holds that the forces of government should be marshaled to improve conditions for the greatest possible number of Americans, with particular emphasis on the excluded and disadvantaged. It is not government’s only obligation, in this view, but it is the paramount one.

Giornata internazionale per le vittime della tortura

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Il 26 giugno è stata la Giornata internazionale per le vittime della tortura proclamata dall’Onu. Dalle nostre parti ha un sapore un po’ esotico: quando se ne parla, anche in ambienti istituzionali, sembra si parli di concetti astratti. Certo, Guantanamo e Abu Grahib ci hanno dato qualche brivido, ma – come ebbe a dire un alto magistrato qualche anno fa – la tortura da noi non è prevista, e dunque è un problema che riguarda quei Paesi che la prescrivono.

Leggete allora questa testimonianza di abusi, raccolta da Stefano Anastasia e Fiorentina Barbieri (difensore civico per l’associazione Antigone)

(segue)

Il dovere di informare, il diritto di sapere

I giornali hanno il dovere di informare perché i cittadini hanno il diritto di conoscere e di sapere. La nuova legge sulle intercettazioni telefoniche è incostituzionale, limita fortemente le indagini, vanifica il lavoro di polizia e magistrati, riduce la libertà di stampa e la possibilità di informare i cittadini. Per questo va fermata.

Ecco cosa dice l’emendamento al ddl

I giornali hanno il dovere di informare
I cittadini hanno il diritto di sapere

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