In seguito alla sciagurata invasione voluta da Vladimir Putin del territorio ucraino si è scatenata una certa, immotivata, avversione verso l’arte russa. Un atteggiamento sciocco e dannoso, com’è evidente, per la cultura in generale.
Al riguardo, proprio di recente mi sono occupato, sulle pagine del blog magazine Libri e parole di un grande classico della letteratura russa. Sto parlando di Memorie dal sottosuolo, di Fëdor Dostoevskij.
È un romanzo breve di grande modernità, pur essendo stato pubblicato nel 1864, per come affronta, anticipandoli rispetto alla tradizione letteraria precedente, temi quali l’alienazione, il senso di colpa, la morale comune.
Chi volesse approfondire l’argomento, può farlo a partire da questo link.