Il vero orrore

Non dobbiamo nascondere.
Non dobbiamo negare.
Non dobbiamo minimizzare.
Dobbiamo adoperarci
per sanare queste ferite.

Per un attimo abbandoniamo rockstar vampire, mostri tentacolari e antichissime divinità lovecraftiane per affrontare un altro tipo di orrore, purtroppo ben più reale e doloroso: l’orrenda piaga della pedofilia.

C’è un volume di recente uscita – La perdono, padre – che si occupa della pedofilia nella chiesa cattolica. Con la prefazione di papa Francesco è un libro-testimonianza, ma anche una sota di autobiografia, scritto da Daniel Pittet, un ex sacerdote.

Lo stesso Pittet in gioventù è stato vittima di abusi e a distanza di oltre quarant’anni ha trovato la forza di compiere un gesto coraggioso, incontrando l’uomo – un religioso – che lo violentò.

Si tratta di una lettura dolorosa e disturbante, ma purtroppo in certo senso necessaria. Non possiamo chiudere gli occhi davanti a certe realtà, purtroppo più diffuse di quanto si pensi.

Parlo più ampiamente del libro qui.

Quando Giorgio Manganelli intervistò Dio

Nei giorni scorsi Kipple Officina Libraria ha pubblicato, direttamente in eBook, Intervista a Dio, un testo pressoché inedito di Giorgio Manganelli, il grande narratore, critico, giornalista, saggista e traduttore scomparso nel 1990.

Dopo aver intervistato nell’oltretomba dodici celebri personaggi storici, l’autore decise di cimentarsi nell’intervista forse più sconvolgente e provocatoria, utilizzando una forma e un approccio altamente sperimentali, senza rinunciare dunque alle caratteristiche innovative che segnano gran parte della sua produzione.

A distanza di alcuni anni da una prima, fugace apparizione, Intervista a Dio è di nuovo disponibile, in una edizione realizzata da Kipple Officina Libraria, una delle realtà editoriali più innovative nel campo della narrativa Fantastica. L’opera si avvale della consulenza della figlia di Giorgio Manganelli, Lietta Manganelli, che firma anche la prefazione.

Il libro digitale è in vendita al prezzo di 1,99 € sul sito Kipple e sui principali negozi digitali (Amazon, Simplicissimus, Bookrepublic, BOL, ecc.). Come accade per tutti gli ebook Kipple, è rigorosamente senza lucchetti digitali DRM ed è disponibile sia in formato ePub, che Mobi.

L’alleanza, un ebook per le feste natalizie

Il tema dell’Annunciazione esercita da sempre un grande fascino, sia sui credenti che sui non credenti. Misterioso, difficile da comprendere nella sua apparente semplicità, offre molteplici chiavi di lettura. Ma anche di… scrittura, in un certo senso. Anzi di “riscrittura”. Come ha tentato di fare, rifacendosi più alla lezione dei Vangeli Aprocrifi che non al classico Canone cristiano, l’autore del racconto L’alleanza.

Il testo è disponibile in ebook multiformato, (epub + mobi) naturalmente senza DRM, sulla libreria on line Ultima Books di Simplicissimus Book Farm e a breve comparirà sui principali store digitali, Amazon compresa.

La critica di Hans Kung al Vaticano

Vi segnalo l’intervista rilasciata a Le Monde dal teologo cattolico “dissidente” Hans Küng

Un frammento:

La revoca delle scomuniche non è stato un errore di comunicazione o di tattica, ma un errore del governo del Vaticano. Anche se il Papa non era a conoscenza dei discorsi negazionisti di monsignor Williamson e lui personalmente non è antisemita, tutti sanno che quei quattro vescovi lo sono. In questa faccenda il problema fondamentale è l’opposizione al Vaticano II, in particolare il rifiuto di un rapporto nuovo con l’ebraismo. Un Papa tedesco avrebbe dovuto considerare centrale questo punto e mostrarsi senza ambiguità nei confronti dell’Olocausto. Invece non ha valutato bene il pericolo. Contrariamente alla cancelliera Merkel, che ha prontamente reagito.

Caso Englaro: il parere di Rodotà

Afferma Stefano Rodotà, intervistato da Liberazione:

È in atto non da oggi – dice l’ex garante della protezione dei dati personali – un gravissimo e pericoloso conflitto sul tema della legalità e il rispetto dei diritti. Queste invocazioni, questi tentativi di impedire che si dia esecuzione ad una sentenza passata in giudicato non vengono da soggetti che fanno appello a dei criteri morali. In tal senso figuriamoci se sono d’accordo sul contenuto e ancor meno sulle parole del cardinale Barragan.

(segue)

L’intolleranza scaturisce dal monoteismo?

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Scrive Umberto Galimberti su D La Repubblica delle Donne:

Gli dèi greci […] hanno il merito di essere molti. Questa molteplicità è il principio della tolleranza di cui non è capace il monoteismo, detentore di una verità assoluta, e quindi escludente tutte le altre possibili espressioni umane che gli dèi rappresentano.

Nella loro espansione territoriale, Atene nella contaminazione con altre genti e Roma nella conquista di terre e di popoli, non avevano difficoltà a portare nel loro Olimpo gli dèi delle popolazioni con cui entravano in contatto o che conquistavano. Questo consentiva di mantenere e riconoscere l’identità di ciascun popolo e le credenze della sua gente. La tolleranza incomincia infatti con l’accettazione delle rispettive divinità, con il loro riconoscimento.

Quando questo principio fallisce, incominciano le guerre di religione, che sono più cruente e crudeli delle guerre dettate da interessi economici o territoriali. Perché la religione esprime in forma mitica la configurazione antropologica di un popolo, il modo di condurre la sua vita, a partire dallo scenario celeste che ogni religione disegna, per superare quella dimensione tragica dell’esistenza umana che lei così bene descrive.

Gli dèi sono morti e il monoteismo ha distrutto, non solo metaforicamente, tutti i templi degli antichi dèi. Ma di recente sembra che anche Dio sia morto, perché il mondo non accade più secondo i suoi dettami. Se togliamo la parola “Dio” dal Medioevo, quando l’arte era arte sacra, la letteratura era inferno, purgatorio e paradiso, persino la donna era donna-angelo, non capiamo nulla di quell’epoca, mentre tolta la parola “Dio”, la nostra epoca si lascia comprendere benissimo, meno forse se togliamo la parola “denaro” o la parola “tecnica”. Quindi Dio non fa più mondo, non lo crea più. Dio è morto. Ma la morte di Dio non ci ha restituito gli dèi, per cui il nostro paganesimo è senza Olimpo. Ci ha però lasciato quell’eredità tipica delle religioni monoteiste che si chiama intolleranza, inevitabile conseguenza di chi si crede in possesso della verità assoluta. Un’intolleranza che non è estirpata e neppure lenita dagli inviti all’amore e alla comprensione del prossimo e del diverso da noi, a cui le parole della religione opportunamente ci invitano senza persuaderci, finché permane il principio per loro irrinunciabile di essere i depositari della verità assoluta. Per cui gli altri chi sono? Poveri erranti? Questa è la ragione per cui sarebbe auspicabile il ritorno degli dèi.