Il mondo così com’è

A sorpresa, in netto anticipo sulla tempistica prevista, è uscita per i tipi delle Edizioni Scudo la raccolta di racconti Il Mondo così com’è, alla quale partecipa indegnamente anche il sottoscritto con un racconto dal titolo Temporale.

Quando Giorgio Sangiorgi, editor e Deus ex Machina della casa editrice, ha lanciato il progetto ne sono rimasto conquistato da subito: una raccolta di racconti realistici scritti – è questa la novità – da autori “di genere”, ossia legati al fantastico o alla fantascienza.

D’altronde sono del parere che vadano abbattuti gli steccati di genere, pena il restare confinati in ambiti che prima o poi si rivelano inevitabilmente stretti.

La scheda del libro

Fin dal dopoguerra, nel nostro paese si è creata una spaccatura tra il movimento del Realismo e le letterature del fantastico. Il primo si è conquistato i salotti colti, non solo snobbando il secondo, ma negandogli persino lo status di opera letteraria.
Il secondo si nascondeva in paradisi artificiali nelle convention dedicate al fantasy e alla fantascienza, creando intorno a sé un’allure di letteratura per ragazzi mai cresciuti.
Una frattura che negli altri paesi non esiste o è molto meno accentuata.
Forse i tempi sono maturi per dimostrare che un bravo scrittore di genere può esprimersi compiutamente anche nella narrativa classica e forse anche con più sagacia e profondità. Così abbiamo chiesto agli autori della fantascienza e del fantastico italiano di uscire dai loro ambiti e confezionare racconti assolutamente realistici.
Ci sono riusciti o sono comunque rimasti nell’ambito del racconto di genere? Lo scopriremo leggendo i racconti di: Marco Bertoli, Paolo Durando, Marco Faré, Davide Formenti, Franca Marsala, Luigi Milani, Stefano Morini, Luca Nisi, Luca Oleastri, Marco Orlandi, Simone Orlandi, Antonio Piras, Giorgio Sangiorgi, Paolo Secondini, Luigi Valerio.

Il link per l’acquisto diretto del libro:
https://www.amazon.it/dp/B0BRJ2DSBR

Cattedrale, il racconto perfetto di Raymond Carver

Raymond Carver è considerato uno dei massimi esponenti – se non il capostipite – del minimalismo letterario americano. I suoi racconti hanno rappresentato e tuttora rappresentano per molti autori un modello ideale di scrittura.

Che poi la forma rarefatta ed essenziale dipendesse o meno dal pesante intervento del famigerato editor Gordon Lish, è però innegabile che le ultime raccolte di Carver mostrino una chiara tendenza verso una maggiore complessità ed elaborazione.

Nei giorni scorsi mi sono occupato, non senza un certo timore reverenziale, di una delle sue antologie più importanti, Cattedrale.

Contiene il racconto forse più riuscito in assoluto dell’autore, che dà anche il titolo al libro. Potete leggere la recensione qui, sul blog magazine Libri e Parole

Oscure varianti, il ritorno di Danilo Arona

È in uscita l’ultimo libro di quel vero e proprio mostro di bravura (nonché mio prestigioso collega di scrittura nel volume Solo il mare intorno) che risponde al nome di Danilo Arona.

Danilo Arona

Artista poliedrico, Danilo è scrittore dalla fantasia sfrenata, cinefilo e quasi rockstar (lui nega, ma nel suo piccolo lo è). Da molti anni gode di un vasto e fedele seguito di irriducibili fan, quasi degli accoliti della sua arte multiforme.

Da maniaco di remake, prequel e riscritture qual è, Danilo reinterpreta 3 mostri sacri del fanta-horror: La casa dalle finestre che ridono del maestro Pupi Avati, Giro di vite di Henry James e L’invasione degli ultracorpi di Don Siegel.

Nasce così Oscure varianti, un trittico raffinato e geniale, un imperdibile appuntamento con il Buio.

L’ebook è preordinabile e disponibile dal 24 dicembre. Tuttavia, se siete ansiosi di tuffarvi nella lettura “aronica”, potete accaparrarvi subito il cartaceo illustrato su Amazon.

Il piano psichico

Per la collana L’orlo dell’Impero di Delos Digital è uscito poche settimane fa la novelette Il piano psichico, ambientata nell’universo dell’Impero Connettivo, di cui l’autore, Sandro Battisti, tratteggia un periodo di decadenza estrema, posteriore all’età aurea dell’imperatore Totka_II e del suo attendente postumano Sillax.

La trama in breve:

Il funzionario primario Cocles e il catapano Paleglo, esponenti dell’Impero Connettivo, sono chiamati a rapporto dal prefetto Valenxiano, amministratore della colonia nettuniana sigillata ai venefici eventi atmosferici sotto una cupola geodetica, per prevenire una non meglio precisata cospirazione: i tempi gloriosi dell’impero sono lontani e l’imperatore Totka_VIII si trova a fronteggiare una decadenza disperata, che agli osservatori esterni appare irrimediabile.
In un ambiente ostile di gelo e ammoniaca il flusso di un mondo alieno intrecciato agli aumenti mentali della colonia postumana sembra sbocciare in strani avvenimenti psichici, in cui la flessuosa amante del prefetto pare avere un qualche ruolo: ma quale? Chi sarà il dominus dello scacchiere nettuniano e chi, nell’ambito del dominio dell’Impero Connettivo, otterrà il precario dominio politico?

Il libro digitale è scaricabile a 1,99€ cliccando sul Delos Store e sugli altri store online.

Il libro di sabbia

Jorge Luis Borges è uno dei maestri riconosciuti del genere fantastico, un autore che a mio avviso ogni appassionato di letteratura, a dire il vero non solo di genere, deve conoscere.

Eppure Borges purtroppo appartiene alla folta schiera di quegli autori più citati che davvero letti. Forse incute un certo timore ai lettori, specialmente ai più giovani, che magari temono (a torto!) di annoiarsi.

Ma è proprio a loro che consiglio di leggere Il libro di sabbia, un’antologia preziosa, che contiene in sostanza gli ultimi racconti scritti dal grande autore.

Il genere dominante è sempre il fantastico, declinato in varie forme e situazioni, tra omaggi più o meno dichiarati a H. G. Wells e H. P. Lovecraft, squisiti paradossi temporali e incursioni nella storia, vera o… sognata poco importa

Se volete saperne di più, trovate la recensione completa qui, sulle pagine del blog magazine Libri e parole.

J. L. Borges

L’altra America di Bukowski

Se c’è un autore che ho amato forse più di tutti, non solo e non tanto per la forma – scarna e tagliente, mai banale – ebbene quello è Charles Bukowski, poeta e scrittore che andrebbe (ri)scoperto, specialmente oggi, in una scena letteraria spesso dominata da autori di plastica, costruiti a tavolino da scaltri editor per farne prodotti da scaffale di autogrill.

Politicamente scorretto a dir poco, ha mostrato con corrosivo sarcasmo e lucida spietatezza il vero volto dell’America, o se volete gli esiti del peggior capitalismo: la moltitudine invisibile dei reietti, di chi non ce l’ha fatta a farsi strada in un sistema basato su polarizzazioni estreme. La grandissima ricchezza in mano a pochi e la vita grama della massa degli emarginati e, aggiungo, forzando un po’ il discorso, degli attuali e sempre più numerosi nuovi poveri.

Ne parlo più diffusamente qui.

I contendenti, un Grisham in tono minore

Che John Grisham, autore di bestseller da vari decenni cominci a esaurire la vena narrativa? La domanda appare legittima dopo aver letto, non senza fatica, un suo romanzo di pochi anni fa, I contendenti.

Intendiamoci, gli argomenti trattati sono interessanti: si parla delle sempre più diffuse class action, cavalcate senza scrupolo da studi legali che agiscono solo per pura avidità.

J.G. evidenzia poi la macchinosità del sistema giudiziario americano, che quindi si presta bene a manovre più o meno torbide da parte di avvocati e giudici spregiudicati.

E fin qui tutto bene, direte voi. La lettura sembra promettente. Certo. Il problema è che stavolta il peggior nemico degli scrittori – ma anche dei lettori, eh! – sembra prevalere sulla pur consueta abilità narrativa dell’autore. Alludo alla noia, che affiora a più riprese nella lettura del libro.

Ad ogni modo, per chi volesse approfondire, la recensione completa è qui, sulle pagine sempre più ricche del blog magazine Libri e Parole.

Libri da leggere ad aprile

Come ogni mese ho stilato la consueta lista dei libri da leggere ad aprile. Il periodo è quello che è, dominato dallo sgomento e dalla generale riprovazione per la recente invasione russa dell’Ucraina.

Per nostra fortuna tra i pregi della lettura, oltre al potere di regalarci una salutare dose di evasione, vi è anche quello di consentirci di approfondire certi argomenti. Non a caso l’elenco comprende un saggio di Anna Politkovskaja, La Russia di Putin, che mostra con grande evidenza il vero volto della Russia del cosiddetto nuovo Zar russo.

A esorcizzare la paura ci pensa invece Julian Barnes con Niente paura, e per altri versi lo fa anche l’immancabile Amélie Nothomb, con il romanzo appena uscito Primo sangue.

Ma c’è dell’altro, naturalmente, come scoprirete leggendo come di consueto la nuova puntata della rubrica sulle pagine del blog magazine Libri e parole.

Leggere Il sosia nell’era della “cancel culture”

La sciagurata invasione russa dell’Ucraina ha provocato, tra i tanti, tragici effetti collaterali, anche una sorta di ostracismo nei confronti della cultura russa, benché suoni a dir poco paradossale il riferimento alla cosiddetta cancel culture fatto da Putin pochi giorni fa.

Vero è che le recenti polemiche che hanno riguardato la risibile cancellazione da parte della Bicocca di un corso su Fedor Dostoevskij hanno fatto giustamente gridare allo scandalo, a una specie di maccartismo di ritorno.

Censure demenziali a parte, è invece quanto mai opportuno (ri)leggere oggi le opere del grande scrittore russo. E se volete cominciare ad esempio da una delle sue opere più celebri, anche se forse non la più riuscita almeno sul piano della forma, potreste leggere Il Sosia.

Romanzo di grande modernità per quanto attiene al tema affrontato, ossia lo sganciamento dalla realtà dell’uomo qualunque, schiacciato da un sistema di valori e da una società che lo annichiliscono, è stato recensito dal sottoscritto giorni fa sul blog magazine Libri e Parole.

Addio a Biagio Proietti

Biagio Proietti

Sabato scorso, 12 marzo, è scomparso a Roma Biagio Proietti. Un nome che forse non dirà molto alle nuove generazioni o ai non addetti ai lavori, Biagio negli anni ’70 e ’80 è stato autore prolifico di gialli e thriller televisivi di grande successo e che fecero davvero epoca. Un titolo per tutti, Dovè Anna.

Sue furono anche le sceneggiature televisive dei Racconti fantastici di Egar Allan Poe e di molti altri importanti lavori televisivi, ma non solo. Fu molto attivo anche nel cinema e nel teatro.

Purtroppo il nostro Paese soffre spesso di memoria corta in materia di cultura, specie quella di casa nostra, e negli ultimi anni si parlava poco di lui. Io ebbi la fortuna di conoscerlo agli inizi della mia avventura da imbrattacarte e ricordo bene il suo incoraggiamento a proseguire i miei primi timidi tentativi di scrittura.

Anni fa ebbi l’onore di tenere assieme a lui una presentazione in una libreria della provincia laziale e dette come al solito grande prova di entusiasmo e affabulazione.

Il Maestro, come amavamo chiamarlo in tanti, mancherà molto a tutti noi.