Se c’è un giornalista preparato sulle vicende e le tendenze artistiche, soprattutto musicali, che hanno caratterizzato gli anni ’60 e ’70, ebbene questi è senz’altro il vulcanico Ernesto Assante.
La mostra da lui curata all’Auditorium di Roma rievoca con leggerezza ma anche grande acume e agilità gli anni della controcultura e della rivoluzione giovanile. Si parte dalla celeberrima Beat Generation degli anni ’50 di Jack Kerouak fino agli eventi epocali, appunto, del 1969 (l’allunaggio, il concerto-fiume di Woodstock, la terribile strage di Bel Air, il canto del cigno dei “Fab Four” Beatles…).
Si possono ammirare, attinti dalle collezioni del buon Ernesto, libri, giornali, poster, dischi, biglietti di concerti, memorabilia e foto d’epoca dell’archivio di Getty Images. Non si può non rimpiangere la creatività scatenata di quegli anni, quando ogni poster promozionale, locandina di concerto e copertina di disco costituiva un unicum di rara bellezza.
La mostra è aperta sino a lunedì 6 gennaio, quindi se avete la possibilità di visitarla affrettatevi: ne vale la pena, credetemi.