Joker

Joker

Di recente mi sono occupato, sulle pagine del portale Nero Cafè, del film Joker. Magnificamente interpretato da un Joaquin Phoenix in stato di grazia, è un’opera che travalica i limiti, spesso angusti, del cosiddetto cinecomic.

Al contrario, è un film che si rifà a modelli “alti”, il cinema di Martin Scorsese in primis. Non ha nulla dei classici clichè supereroistici e i temi che affronta sono più che degni di riflessione: il disagio sociale, l’alienazione, la diversità, la violenza urbana dilagante, l’avidità del potere…

Se volete approfondire l’argomento, potete leggere la recensione qui.

Addio a Bernie Wrightson

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Swamp Thing, copyright D.C. Comics

È davvero un triste periodo per il mondo dell’arte: Bernie Wrightson, maestro indiscusso del fumetto, è scomparso il 18 marzo, a 68 anni, dopo una dura battaglia contro un male crudele.

Negli ultimi mesi aveva abbandonato il disegno proprio in seguito all’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Il suo stile rimarrà unico, inimitabile: elaboratissimo e intricato, poco supereroistico – anche se la sua interpretazione di Batman era a dir poco strepitosa – sapeva rendere come nessun altro i personaggi e le atmosfere horror.

Il suo capolavoro rimarrà senz’altro Swamp Thing, personaggio creato negli anni ’70 assieme allo scrittore Len Wein per la D.C. Comics.

Reboot? No grazie

Jack Kirby's Omac

Non è per niente facile gestire i personaggi che il grande Jack “The King” Kirby creò durante il suo “periodo D.C. Comics”. Una delle serie più belle e per molti versi rivoluzionaria, all’insegna della migliore s.f. supereroistica è stata senza dubbio O.M.A.C. (One Man Army Corps).

Di recente ne è stato maldestramente tentato un “reboot”, ad opera di Keith Giffen e DanDiDio, Omac 1: Attivato!. Se ne (s)parla diffusamente qui, sul blog magazine Graphomania, per la serie “Alla larga!”.

Non lasciatevi ingannare: la copertina inserita in questo post è tratta dai comics originali di Kirby…

(image is © D.C. Comics)

Addio a Carmine Infantino, maestro di eleganza

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Carmine Infantino, uno dei più talentuosi e celebrati fumettisti del ‘900, si è spento qualche giorno fa all’età di 87 anni. Celebre soprattutto per il suo profondo restyling del personaggio di Flash, ha caratterizzato con il suo stile elegante e pulito gran parte dell’universo a fumetti della D.C. Comics, rivestendo anche ruoli dirigenziali in senso alla celebre compagnia.

Non solo. Rivestì un ruolo importante nei primi anni ’70 nel passaggio alla D.C. e nella non facile – ma assai proficua sul piano artistico – gestione in qualità di editor dell’attività di un altro gigante dei comics, l’amico fraterno Jack Kirby.

Ci mancherai, Maestro.

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Le immagini sono © D.C. Comics

Frank Miller – Matite su Hollywood

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Vi segnalo l’imminente uscita di un saggio di grande valore, dedicato a un nome cult del mondo dei comics e del cinema USA. Si tratta di Frank Miller – Matite su Hollywood, di Valentino Sergi (Edizioni XII)

È qui, nel roboante vuoto del film-concerto, del blockbuster sterile, del film muscolato, che intervengono gli autori come Miller: attraverso la trasformazione dei modi, il geniale recupero dei topoi e della misura, dei ritmi, ma con scandalosa, inedita energia, con forza e segno, grafismi e parole nuove.

(Dall’introduzione di Massimiliano Spanu).

E poi c’è il cinema, inesauribile fonte d’ispirazione. Miller firmerà gli script di Robocop 2 e Robocop 3, del cui risultato resterà talmente deluso da chiudere i ponti con Hollywood per anni, nonostante le sue opere continuino a essere saccheggiate per produrre film di qualità discutibile. Fino a Sin City almeno…

(Dal capitolo Premesse).