Macchine come me

Ian McEwan sostiene – quasi a voler prendere le distanze dal genere, che pure per sua stessa ammissione ha frequentato da lettore negli anni giovanili – che Macchine come me non sia un romanzo di fantascienza. Eppure è un romanzo distopico, ambientato in un’Inghilterra alternativa, in un 1983 dominato da I.A., androidi e Internet (anzi, Internet da decenni prima).

Non solo: l’odiatissima Lady di Ferro Thatcher ha perso la Guerra della Falkland, il grande Alan Turing è ancora vivo e… ben presente nel romanzo e Adam, l’androide protagonista della storia, fa sfoggio di capacità sorprendenti e per certi versi pericolose, nonostante la formale obbedienza alle ben note Leggi della Robotica di Isaac Asimov.

Ma i disordini sociali infuriano, nonostante il progresso tecnologico e un’apparente maggiore ricchezza.

Ne parlo più diffusamente qui, se vi va di approfondire.

Esce La polvere del tempo, di Daniele Picciuti

La polvere del tempo

Che il genere fantascientifico sia vivo e vegeto non sono solo i soliti irriducibili appassionati ad affermarlo. Basti pensare al dilagare dei tanti film e telefilm SF sul grande e piccolo schermo. Ma anche la fantascienza “scritta” gode di buona salute, nonostante lo scarsissimo  risalto a questa concesso nelle librerie tradizionali. Accade sempre più spesso di trovare i pochi titoli SF disponibili – sempre i soliti peraltro, Isaac Asimov, P.K. Dick e A.C. Clarke d’antàn – mescolati alla meno peggio tra gli innumerevoli volumi del reparto Fantasy. Scelte miopi, che finiranno per allontanare definitivamente anche il lettore forte dalla libreria “fisica”.

Il discorso è complesso e foriero di infinite polemiche, tanto sterili quanto noiose. Chi si ostina a non volersi rendere conto dei grandi mutamenti in atto nell’intera filiera editoriale è destinato a soccombere. Ed è profondamente sbagliato considerare i due formati – quello tradizonale cartaceo e il digitale – in contrapposizione tra loro. Far muro contro muro conduce solo all’autodistruzione, come si è verificato in un campo affine, quello musicale. La scomparsa del supporto fisico – disco in vinile, musicassetta e cd – e il diffondersi del formato digitale, legato anche a tutta una nuova serie di device atti a riprodurlo, hanno determinato nel volgere di pochi anni, la fine dei negozi di dischi. È questa la paura che attanaglia le librerie, diciamocelo. Ma non è combattendo a testa bassa il digitale, né, peggio, affidandosi alle logiche puramente mercantili della grande distribuzione, che potranno sopravvivere. Sarà solo coniugando e armonizzando i vari formati che potranno continuare a svolgere la loro pur fondamentale funzione.

Sono soprattutto i piccoli e medi editori a credere nella narrativa di genere, e l’editoria digitale è in prima linea su questo fronte. Editori come Kipple Officina Libraria e La Mela Avvelenata, tanto per citare due case editrici tra le più attive, sfornano spesso interessanti novità.

Segnalo a tal proposito la pubblicazione della splendida novella La polvere del tempo di Daniele Picciuti, bravo autore di casa nostra in grado di destreggiarsi con disinvoltura tra l’horror, il noir e la fantascienza. La novella pubblicata da La Mela Avvelenata, che tra l’altro ho avuto il piacere di curare in veste di editor, appartiene appunto a tale genere, anche se, non a caso, lo stile adottato dall’autore è molto “nero”. E non potrebbe essere diversamente, vista la trama, che qui riporto:

Roma, in un ipotetico futuro. La razza umana, vittima di secoli di guerre chimiche e inquinamento indiscriminato, è rintanata nelle case, costretta a sopravvivere in un ambiente ostile popolato da creature fameliche chiamate Ibridi, vessata da un’autorità incapace di controllare una milizia che agisce nel solo proprio interesse, perpetrando soprusi e violenze sui più deboli. Sullo sfondo, una polvere cristallina che rende l’aria irrespirabile e da cui sembra impossibile difendersi. Lorenza, però, custodisce un segreto antico che potrà cambiare il destino dell’umanità. Questo è il suo viaggio. La sua disperata ricerca di un altro luogo dove ricominciare.

Mi auguro che questo testo, disponibile in ebook multiformato, incontri il successo che merita.

Il link diretto all’ebook: http://www.lamelavvelenata.com/product/la-polvere-del-tempo-daniele-picciuti/

Torna Clelia Farris con La giustizia di Iside, seguito de La pesatura dell’anima

È uscito nei giorni scorsi La giustizia di Iside, il nuovo, affascinante romanzo di Clelia Farris, sequel del libro vincitore del Premio Kipple dell’anno scorso, La pesatura dell’anima. L’opera è disponibile per il momento soltanto in eBook, come di consueto senza DRM (gli odiosi lucchetti digitali), al prezzo di appena 2,5 euro. A seguire la sinossi; chi ha apprezzato La pesatura dell’anima, non può perdersi questo nuovo, folgorante capitolo della saga.

In un Egitto sospeso tra culto dei morti, religione isiaca, trasformazioni genetiche di vegetali e animali, e una rivoluzione, politica ed ecologica, si innestano le vicende dei Sette, una squadra di poliziotti che, grazie a un accordo con i Giudici dei Morti, può scambiare l’anima di un assassino con l’anima della vittima, e ottenere che quest’ultima resusciti. Ma perché questo avvenga, occorre che tutti i componenti della squadra si riuniscano nel serdab.
Menes, uno dei Sette, è ucciso in un bagno pubblico dismesso. Il capitano che comanda la squadra chiama Naïma a sostituirlo.
Naïma è un Occhio di Horo, un detective che si occupa di delitti comuni. Per obbedire al superiore, è costretta ad abbandonare la caccia a un assassino che uccide dissanguando le sue vittime, e ne tumula il corpo in modo insolito: una piramide di fogli bianchi, un violoncello, una lastra di cristallo.
Nel corso delle indagini, i Sette si troveranno ad affrontare il Mare-di-Sotto, una regione sotterranea popolata da creature mostruose, originate da dissennati accoppiamenti pre-rivoluzione tra geni di pesci, di alghe e di esseri umani. E scopriranno che non tutti i resuscitati sono felici di essere ritornati in vita.
Naïma infine riuscirà a risolvere i suoi casi e a scoprire chi ha ucciso Menes, ma il prezzo da pagare sarà alto.