Ebook gratis: Biomimetica, la lezione della Natura

Un’occasione ghiotta per chi è interessato ai temi della ecosostenibilità, del design ispirato, del riciclo e delle fonti energetiche alternative: l’ebook Biomimetica: la lezione della Natura di Carlo Santulli è in offerta gratuita su Amazon.it.

La scheda dell’opera: Il libro è un saggio dedicato agli importanti temi della biomimetica – cioè l’ispirazione dalla natura – del design, della sostenibilità ambientale e sociale, nonché delle problematiche legate al ciclo produttivo, dalla sua fase iniziale, la progettazione, sino al suo esito finale, spesso poco o nient’affatto sostenibile.

L’opera riserva inoltre particolare attenzione alle tematiche, di stringente attualità, delle fonti energetiche alternative e del riciclo dei prodotti di scarto delle attività produttive e della normale vita quotidiana.
L’approccio è volutamente colloquiale, nell’intento di rendere l’accesso a questi argomenti più accattivante e coinvolgente, pur nel pieno rispetto formale della correttezza terminologica e dell’attendibilità scientifica.

Le riflessioni sugli animali e sulla natura di Adriana Zarri

A un anno dalla morte, avvenuta il 19 novembre 2010, esce un nuovo libro di Adriana Zarri, La gatta Arcibalda. Riflessioni sugli animali e sulla natura. L’opera può considerarsi una “summa” del pensiero ecologico della Zarri.

Il volume raccoglie gli articoli “animalisti” che Adriana Zarri ha pubblicato sulla prestigiosa rivista Rocca dal 1984 fino al giorno prima di morire. La prefazione è di monsignor Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea e grande amico della Zarri; la postilla finale è del professor Natale Fioretto dell’Università per Stranieri di Perugia.

Adriana Zarri condivideva con gli animali i sentimenti e anche le sofferenze, da quelle del leone obbligato nel circo a rinunciare alla sua maestà, fino al cappone o al toro delle corride, torturati per la nostra ingordigia o la nostra crudeltà.

Al pari degli antichi considerava simbolo della contemplazione la civetta o il gufo, animali della notte che sono in grado di scorgere quello che gli altri non possono vedere. Questo rispetto e amore per gli animali – per i gatti, soprattutto, e, tra questi, per la sua gatta nera Arcibalda – costituiscono una forma elevata di «ecologia», che è un’apertura a quella grande patria che è il mondo, e che comincia dalle persone (e dagli animali) che sono accanto a noi.

Il libro è disponibile in formato cartaceo – stampato su carta riciclata – e in eBook, in formato .ePub e .mobi

Dati del libro

Adriana Zarri

La gatta Arcibalda e altre storie. Riflessioni sugli animali e sulla natura

prefazione di mons. Luigi Bettazzi

postilla di Natale Fioretto

Graphe.it edizioni, 2011

formato cartaceo: pagine 104 – ISBN 978-88-97010-08-1 – euro 8,00

formato eBook: ePub/mobi – ISBN 978-88-97010-09-8 – euro 2,99

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Ufficio Stampa: ufficiostampa@graphe.it

Motori, manovelle e inerzia mentale

di Carlo Santulli

Una domenica mattina di giugno, davanti a casa: poco traffico, ma due auto ferme col motore acceso, per decine di minuti: aspettavano qualcuno, che tardava, che finalmente è arrivato, ma molto tempo dopo: prima-seconda, e via verso nuove fantastiche avventure.

Non si sosta col motore acceso (in divieto di fermata, poi…), i regolamenti comunali lo vietano ormai da qualche anno: non è soltanto una questione di buona educazione, si innalza anche inutilmente il livello delle emissioni nell’aria, si spreca carburante (anche se con mia moglie ad un certo punto speravamo che finissero la benzina). Scendere e dirglielo? Può essere un’idea, in fondo abitiamo al primo piano, perché no? In altre occasioni, l’abbiamo anche fatto, dato che abitiamo sulla circonvallazione, e non è la prima volta che ci capita.

Ma sappiamo per esperienza che le persone al volante spesso ti guardano come fossi matto, avessi chiesto qualcosa di offensivo, o semplicemente giurano e spergiurano che ripartiranno (a seconda del livello di aggressività, suppongo) e spesso non lo fanno: episodi così sono, ancora, all’ordine del giorno. Pochi, pochissimi, vi assicuro, spengono il motore. Quindi è necessario, credo, un ulteriore livello di approfondimento: perché non lo fanno?

Sono arrivato alla conclusione che è un problema atavico: quando le auto, fino a circa il 1925 o poco dopo, funzionavano a manovella, se il motore si spegneva, bisognava scendere, magari sotto la neve (vabbé che lo faceva lo chauffeur, che non a caso significa non quello che guida, ma quello che scalda: va da sé, il motore). L’accensione a manovella veniva fornita da produttori, come la Citroën per la sua 2CV, anche molto più in là, fino a circa gli anni ’60, credo, ma insomma col tempo le auto hanno assunto un sistema di accensione più affidabile e, se l’avvolgimento della bobina è correttamente in tensione, la batteria non è scarica, ecc., grazie al Cielo, anche se il motore si spegne, si riaccende subito (poi, diciamocelo, siamo a giugno e non fa certamente freddo).

Tuttavia, pensandoci bene, il problema non è limitato alle auto lasciate inutilmente a motore acceso: c’è francamente qualcosa di più profondo, ed è la nostra inerzia mentale. E’ di questi giorni la notizia che il nostro Governo ha chiesto un altro anno di proroga prima di mettere fuori mercato le buste di plastica non biodegradabile (in pratica di polietilene), a favore dei sacchetti biodegradabili a base di amido e/o delle borse pluriuso in fibra naturale (ne ho a casa un paio in tela di canapa che aspettano solo di servire alla nostra spesa).

Ecco, e finché non ci sarà la coercizione, cioè le buste di plastica come le conosciamo spariranno, ben pochi si muoveranno: per inerzia mentale, appunto. Non sono solito essere pessimista, ma credo tale comportamento faccia parte della natura umana, ci sono tante cose che si fanno ancora (e anzi sembra “strano” fare altrimenti), ma nessuno ricorda più perché, quello dell’auto a motore sempre acceso per via dell’eredità dell’ignizione a manovella è solo un esempio, ma mi fa pensare che l’unico modo per far cessare queste curiose usanze locali sia la costante presenza di un vigile con un simpatico blocchetto in mano.