M. Il Figlio del secolo

413ICkhf-3L._SX355_BO1,204,203,200_Il Premio Strega 2019 s’avvicina a grandi passi. Nella rosa dei candidati spicca il nome di Antonio Scurati col suo monumentale M. Il Figlio del secolo.

Supportato da una campagna di marketing schiacciasassi, il libro ha fatto molto parlare di sé prima ancora che uscisse. A un iniziale, travolgente successo di critica e pubblico, è seguito un periodo di (blando) ripensamento critico.

I motivi non mancano, in effetti: errori storici vistosi, ricostruzioni sommarie, una lunghezza a dir poco debordante…

A bocce ormai ferme, si è occupato del libro “monstre” di Scurati anche il blog magazine Graphomania. Potete leggere la recensione qui.

Addio a Pasquale Squitieri, regista scomodo

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Un paio di giorni fa si è diffusa la triste notizia della scomparsa, all’età di 78 anni, di Pasquale Squitieri.

Regista e sceneggiatore tra i più importanti della scena cinematografica italiana, attivo fin dalla fine degli anni ’60, ha firmato film notevoli, a volte discussi. Ricordiamo tra tutti I Guappi, ClarettaIl Prefetto di ferro (quest’ultimo offre forse la migliore interpretazione del bravo ma spesso sottovalutato Giuliano Gemma, scomparso nel 2013).

Oltre alla carriera artistica, Squitieri si era dedicato anche alla politica, e forse proprio a causa di certe sue posizioni il regista non è stato a mio parere adeguatamente ricordato sui media tradizionali. Neanche un film è stato trasmesso, a quanto mi consta, sulle reti televisive nazionali, anche se c’è da dire che l’usanza di omaggiare la scomparsa di un grosso personaggio dello spettacolo sta cadendo in disuso.

Ed è un vero peccato: immemori del passato, rischiamo di minare anche il nostro futuro.

Pubblicati i primi e-book della collana eTales

Valerio Varesi (il creatore del commissario Soneri) e Andrea Franco (Classici del Giallo Mondadori) i primi due autori della collana di narrativa digitale della Graphe.it edizioni.

La Graphe.it edizioni festeggia il suo sesto anno di vita con eTales, una nuova collana di narrativa in e-book multi formato (epub + mobi).

I primi due titoli escono oggi, 26 settembre: si tratta di due racconti noir firmati da autori di vaglia, Valerio Varesi e Andrea Franco.

Africa, il racconto scritto da Valerio Varesi, scrittore, giornalista e sceneggiatore tradotto all’estero in molti paesi, fornisce uno spaccato fedele della difficile esistenza di un immigrato etiope in Italia. Fa il camionista, in condizioni di lavoro a dir poco pesanti, sfruttato da un “padrone” senza scrupoli. Le aspirazioni del giovane soprannominato “Africa” si scontreranno presto con una realtà spietata, che non concede mai una seconda chance.

 

Andrea Franco, scrittore tra i più versatili della nuova generazione di autori italiani, è autore di La Maschera, un racconto drammatico, ambientato in Italia, durante il Ventennio: una vicenda di crimini efferati, compiuti nel nome di un’ideologia totalitaria e razzista, che lasceranno il segno nell’animo del protagonista della storia: l’ebbrezza omicida nel corso dei decenni virerà in angoscia, in un crescendo di tensione e malessere interiore che condurrà infine a un tragico epilogo.

Info e contatti

Bifo: Il berlusconismo non è fascismo, ma….

“[…] Cosa induce l’ottimo Cacciari a garantire che l’Italia non sarà trascinata a combattere per il solito vincitore, che poi, strada facendo diventa lo sconfitto?

Perché insistere a chiederci se si tratta o no di fascismo? Quello prodotto da trent’anni di bombardamento televisivo è probabilmente peggio del fascismo storico, perché non si fonda sulla repressione del dissenso, non si fonda sull’obbligo del silenzio, ma tutto al contrario, si fonda sulla proliferazione della chiacchiera, sull’irrilevanza dell’opinione e del discorso, sulla banalizzazione e la ridicolizzazione del pensiero, del dissenso e della critica.

Il totalitarismo di oggi non è fondato sulla censura del dissenso ma su un immenso sovraccarico informativo, su un vero e proprio assedio all’attenzione.

Non si può in alcun modo assimilare l’attuale composizione sociale del paese con la composizione sociale, prevalentemente contadina e strapaesana dell’Italia degli anni Venti. Nei primi decenni del secolo ventesimo, il modernismo futurista dei fascisti introduceva un elemento di innovazione e di progresso sociale, mentre oggi il regime forzitaliota non porta dentro di sé alcun germe di progresso, e la sua politica economica si fonda sulla dilapidazione del patrimonio accumulato nel passato. In questo Asor Rosa ha visto giusto. Il fascismo è un fenomeno di modernizzazione totalitaria, il berlusconismo è un fenomeno di devastazione della civiltà sociale della modernità. Mentre il fascismo avviò un processo di modernizzazione produttiva del paese, il regime forzitaliota ha dissipato le risorse accumulate dal paese negli anni dello sviluppo industriale, come aveva fatto Carlos Menem in Argentina nel decennio che ha preceduto il crollo di quell’economia e di quella società. Ma questo carattere dissipativo è perfettamente coerente con la tendenza principale che si manifesta nel pianeta nell’epoca neoliberista. […]

(segue)