Kurt, sei ancora con noi

L’8 aprile 1994 il corpo senza vita di Kurt Cobain viene ritrovato nella serra accanto al garage della sua casa, nei pressi di Seattle.

Il medico legale daterà la morte a tre giorni prima, al 5 aprile. Causa del decesso un colpo di fucile. Dunque si sarebbe trattato di suicidio. Tuttavia quella morte, oltre a sconvolgere il mondo della musica, lascia dietro di sé molti, forse troppi, interrogativi.

La vicenda dello scomparso leader dei Nirvana anni fa m’indusse a dedicargli un corposo romanzo, Nessun Futuro, di recente ristampato da Dunwich Edizioni.

In seguito, incoraggiato dai tanti che, bontà loro, reclamavano un sequel a quella storia, ho scritto il romanzo breve L’isola senza morte (Nero Press Edizioni). L’opera, oltre a chiarire diversi punti rimasti in sospeso nel primo libro, narra una nuova vicenda, che ha sempre per protagonista una misteriosa rockstar ufficialmente deceduta molti anni prima…

Nuova recensione per N.F.

testata

Fioccano le recensioni della nuova edizione di Nessun Futuro. Stavolta è il turno del blog letterario My Secret Diary, che ospita una disamina così generosa da far arrossire l’autore del libro… Grazie di cuore all’autrice del pezzo, la scatenatissima Anna., lettrice dall’animo indiscutibilmente rock!

La recensione

Nessun Futuro, finalmente l’eBook!

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Erano anni, praticamente dal giorno della prima uscita in cartaceo, che i lettori reclamavano a gran voce la versione in eBook di Nessun Futuro, romanzo cult per chi ama il rock, il mistero e il sovrannaturale. Ora finalmente ci siamo. È infatti disponibile da qualche giorno l’edizione digitale, per l’occasione riveduta e corretta – edita da Dunwich Edizioni – del libro.

La trama in breve:

La vicenda si svolge verso la fine del 2001 – un anno spartiacque per la storia dell’umanità, basti pensare alla tragedia delle Torri Gemelle, evento richiamato anche nel libro – ma è popolata da storie e personaggi, tutti rigorosamente rock, provenienti da varie epoche: dall’indimenticabile Jim Morrison ai Beatles, ai Rolling Stones. Non manca neanche qualche illustre cameo: un nome per tutti, il Duca Bianco, David Bowie.

C’è chi ha letto in Nessun Futuro una sorta di riscrittura della vita, troppo breve e tormentata, di Kurt Cobain: chi può dirlo? L’autore sembra essersi divertito a mescolare reale e fittizio in un continuo alternarsi di luci e ombre. Del resto la vita stessa a volte può rivelarsi un gioco di specchi, dunque perché stupirsi? Lasciamo allora cadere il muro dell’incredulità e abbandoniamoci all’adrenalinico assolo di uno dei pochi “scrittori rock” del nostro Paese.

Sono già 20 anni, Kurt

cobain

Vent’anni fa moriva Kurt Cobain. Impossibile dimenticarlo, per ciò che ha rappresentato non solo per il movimento grunge, ma anche nella storia della contro cultura giovanile dell’ultimo scorcio dello scorso secolo. Rimarrà un’icona di eterna, tormentata giovinezza, bruciata dopo essere andato incontro a una morte tragica, a lungo blandita e purtroppo abbracciata quella maledetta notte del 1994. Se ne è parlato sul blog magazine Graphomania, a questo link.

Ray Manzarek: Jim Morrison è vivo

Ray Manzarek, tastierista e co-fondatore, assieme all’amico Jim Morrison, dei mitici Doors, tempo fa ha confidato al Daily Mail i suoi dubbi sulla morte di Jim. Il quale non sarebbe morto per collasso cardiaco nel 1971, ma avrebbe invece inscenato la sua morte per rifugiarsi alle Seychelles.

“I often wonder if his death has been an elaborate charade. Jim was a restless soul, always looking for something else in life, and even six years of success – and excess – with The Doors hadn’t been enough for him. A year earlier, he had shown me a brochure for the Seychelles and said: ‘Wouldn’t this be the perfect place to escape to if everyone believed you were dead?’

At the time, I never thought anything of it. Jim was a real wild man who was always coming up with crazy ideas. But he was also very smart.

When I got the call from our manager to say he had died in Paris, I was in California. We had just released LA Woman, and Jim was having a sabbatical while we planned our next tour. […]”

Anni fa un grafico francese, Jacques Rocard, pubblicò una sorta di diario, Jim Morrison vivo!, nel quale sosteneva di avere incontrato diverse volte Morrison, nel corso del 1980.

Il tema delle cosiddette false morti nel mondo dello show biz, e del Rock in particolare, è ricco di spunti e suggestioni. Le stesse che, in parte, hanno ispirato il romanzo Nessun Futuro, incentrato sulla morte misteriosa di Phil Summers, leader di una celebre grunge band degli anni ’90.

Nessun futuro

Nessun Futuro

Esce oggi in libreria Nessun futuro (Casini Editore 2011), un romanzo a cui la categoria di romanzo va stretta.

Potremmo chiamarlo “romanzo/backstage”, visto che descrive una storia che si svolge negli ultimi mesi del 2001, ma in cui magicamente si affaccia mezza storia del rock, dai Beatles al fantasma di Jim Morrison alla urban legend della finta morte di certe rock star, da Paul McCartney a Elvis Presley a Michael Jackson, o proprio a Phil Summers, il protagonista “sotterraneo” del libro.

In realtà Nessun futuro sfugge a qualsiasi classificazione: come il vero rock, in fondo. E come il vero rock, ci trascina con sé e ci trasporta nel suo mondo.

Lo fa attraverso l’io narrante, Kathy Lexmark, giornalista televisiva ultratrentenne, con un divorzio alle spalle e un futuro professionale quanto mai problematico. E lo fa lasciando aleggiare sempre sullo sfondo la sensazione che stia per succedere qualcosa, e poi qualcos’altro, e poi ancora qualcos’altro, in un crescendo vorticoso di suspense e adrenalina.

Al libro sono dedicati anche un blog e una pagina su Facebook

Lo zombi rock di Michael Jackson & C.

In questi giorni non si parla d’altro. Alludo ai numeri legati alle rockstar scomparse, al business dei cari estinti in giacca di pelle, jeans strappati e capelli al vento. A breve uscirà un romanzo che si occupa, tra l’altro, proprio di questo aspetto, l’avvilente sfruttamento commerciale di artisti del recente passato, da Elvis Presley a Michael Jackson, passando per John Lennon e Freddie Mercury.

Il libro in questione è Nessun Futuro, primo romanzo “post grunge” del 2012. Protagonisti: una vee-jay inquieta a caccia di scomode verità, un fotografo che ha inquadrato nel mirino della sua reflex troppe storie e volti per poterli dimenticare, ma soprattutto lui, il fantasma di Phil Summers. Una storia archetipica: la rockstar di successo che scompare nel nulla senza lasciare tracce di sè.