Woodstock, 15 luglio 1969

Cinquant’anni fa si teneva il mitico Festival di Woodstock, il più grande happening rock mai realizzato.

Tre giorni, dal 15 al 18 agosto 1969, che videro forse il canto del cigno degli ideali di “peace, love and music”, dei cosiddetti figli dei fiori, del movimento Hippie. Utopie affascinanti, certo, ma destinate purtroppo ad appannarsi negli anni successivi.

La lista degli artisti che parteciparono all’evento è lunga e importante. Qualche nome: Jimi Hendrix, Janis Joplin, Joe Cocker, Carlos Santana

Ma al di là della musica, pur eccezionale, suonata in quei giorni, resta il ricordo di una folla sterminata di giovani uniti da una comune passione, il Rock, e dalle chimere dell’amore, della pace e della libertà universali. Sia pure immersi con festosa noncuranza nel fango della distesa posta di fronte al palco.

Dopo Woodstock il mondo della musica e il rapporto stesso artista – spettatore cambieranno definitivamente. Le leggi dello show business prevarranno e nulla sarà più come prima.

Susan Sarandon, hippie irriducibile

Cosa voleva fare quando aveva 13 anni? A 13 non so, ma a 20 la hippie. Negli anni 60 e 70, quando scendevi in strada la gente ti ascoltava, oggi nessuno protesta più.

La parte preferita del suo corpo? Le tette, da giovane le adoravo. E non ho mai avuto problemi a farle vedere. Mia madre sì, a tutt’oggi non ha mai voluto guardare un film in cui mi spoglio, il che da giovane succedeva piuttosto spesso!

Permetterebbe a sua figlia di posare per Playboy? Ho cercato in tutti i modi di convincerla a farlo, ma lei non ne vuole sapere. Io l’ho fatto, e mi sono divertita.

Fuma? Non sigarette… Ripeto, sono una hippie. Anche i miei figli lo pensano. Ma almeno non li ho chiamati “Raggio di Sole” o “Campo di Luce”.

Quando è depressa, cosa fa? Cammino. C’è una bellissima passeggiata a New York, lungo il fiume, puoi andare fino in cima a Manhattan e ritorno. Cammino cammino cammino, e alla fine sono così esausta che non riesco più a pensare a quello che mi angoscia.  []

(D Web intervista Susan Sarandon)