Travaglio vs. Saviano?

Continuano le critiche, più o meno velate, all’intervento di Saviano. Se l’altro giorno è stato un giornalista di Libero a muoverle – Filippo Facci – stavolta è il turno di Marco Travaglio, dal suo blog:

Non c’era bisogno di scomodare lui per dire che Falcone era un uomo giusto e per questo fu vilipeso in vita e beatificato post mortem: tutte cose ampiamente risapute. Da Saviano ci si attende che parli dei vivi, non dei morti già santificati: cioè di quei personaggi (magistrati, ma non solo) che oggi rappresentano una pietra d’inciampo per il regime e proprio per questo, come Falcone, vengono boicottati, screditati e infangati appena osano sfiorare certi santuari.

Ma Travaglio ne ha anche per Nichi Vendola:

Da quel presepe, in cui è appena entrata la statuina di un Vendola sempre più imparruccato, devono sparire le figure controverse, scapigliate, borderline.

Repubblica e Travaglio: è guerra

Infuria la battaglia tra Repubblica e Marco Travaglio. Oggetto dello scontro non è tanto la famigerata accusa di collusione mafiosa mossa da Travaglio al Presidente del Senato, quanto piuttosto l’approccio seguito dal giornalista d’assalto. Il dibattito è molto interessante, anche per la forma epistolare nella quale si svolge, con toni naturalmente molto accesi.

Notizia dell’ultima ora: Travaglio ha querelato D’Avanzo. È una curiosa e beffarda legge del contrappasso, quella che vede uno dei giornalisti più querelati d’Italia – Travaglio appunto – querelare a sua volta addirittura un collega.

La querelle su Repubblica:

D’Avanzo vs Travaglio/1

Travaglio vs. D’Avanzo/1

D’Avanzo vs Travaglio/2

Travaglio vs D’Avanzo/2 (con un P.S. di G.D.A.)