È finita così

Stamani il sindaco di Venezia Massimo Cacciari ha dichiarato:

La responsabilità del fallimento non è nè di Soru nè di Veltroni: è il Pd nel suo insieme che non va. Si tratta di un vento nazionale che spira in questo Paese. E il Partito Democratico non è in grado di tenerlo: tutta la leadership del partito – sosteneva Cacciari – in questi mesi si sta dimostrando non all’altezza della situazione. Non si affrontano i problemi organizzativi (che ho sottolineato tante volte), non si sviluppa un dibattito politico-strategico all’interno del partito, la dialettica è ancora bloccata sulle vecchie leadership e non si promuovono forze giovani. In questa situazione quanta strada si vuole fare? È evidente che finisca così.

Oggi pomeriggio, poi, è davvero finita così.

Cacciari: la cultura non è in crisi, ma servono riforme e mezzi

Massimo Cacciari, intervistato dal Giornale:

Io sono uno che non ama i discorsi generici e la parola cultura usata così definisce poco… Ma senta, non mi sembra sia il caso di farsi complessi, di essere vittime di estrofilie d’accatto. La situazione cambia da settore a settore. Noi abbiamo un ritardo grave sul versante tecnico-scientifico. Quello su cui si parla sempre di fuga dei cervelli. Lì il problema è che siamo in un Paese a capitalismo debole, le aziende non hanno la forza di investire nella ricerca e i fondi statali sono quello che sono. Lì sì sarebbe necessaria una razionalizzazione e mi sembra che se ne parli e se ne discuta. Per quanto riguarda il settore umanistico, invece, abbiamo eccellenze assolute, non dobbiamo avere invidia di nessuno. Abbiamo dei grandissimi umanisti, questo tipo di studi funzionano perché necessitano di molti meno fondi. Pensi soltanto a Canfora, tra gli antichisti.

Cacciari vs. Veltroni

Massimo Cacciari critica la sortita di Walter Veltroni contro Berlusconi, definito “un’anomalia del sistema democratico”:

“Ormai… più fisiologico di Silvio Berlusconi chi c’è? (ride). È vent’anni che è lì! Dire che è un’anomalia diventa ridicolo (ride). I suoi avversari dovrebbero dire che è una malattia cronica e inguaribile (ride), non un’anomalia (ride). Ma come si fa a dire che è un’anomalia una persona che da vent’anni per la terza volta è tornato a fare il presidente del Consiglio? Si può dire che è anomala l’Italia a questo punto, no Berlusconi (ride). Più normale di così! E’ dal 1994 che è in politica. Dire che è un’anomalia è una cattiva battuta, è una cosa che fa ridere. Che fa sorridere. Anomalia a casa mia vuol dire un’eccezione e come si fa a dirlo di uno che per la terza volta è tornato alla guida del governo?”.

E allora perché Veltroni ha usato queste parole? “E che ne so io! Bisogna chiederlo a lui…”.

(via Affaritaliani.it)

Bifo: Il berlusconismo non è fascismo, ma….

“[…] Cosa induce l’ottimo Cacciari a garantire che l’Italia non sarà trascinata a combattere per il solito vincitore, che poi, strada facendo diventa lo sconfitto?

Perché insistere a chiederci se si tratta o no di fascismo? Quello prodotto da trent’anni di bombardamento televisivo è probabilmente peggio del fascismo storico, perché non si fonda sulla repressione del dissenso, non si fonda sull’obbligo del silenzio, ma tutto al contrario, si fonda sulla proliferazione della chiacchiera, sull’irrilevanza dell’opinione e del discorso, sulla banalizzazione e la ridicolizzazione del pensiero, del dissenso e della critica.

Il totalitarismo di oggi non è fondato sulla censura del dissenso ma su un immenso sovraccarico informativo, su un vero e proprio assedio all’attenzione.

Non si può in alcun modo assimilare l’attuale composizione sociale del paese con la composizione sociale, prevalentemente contadina e strapaesana dell’Italia degli anni Venti. Nei primi decenni del secolo ventesimo, il modernismo futurista dei fascisti introduceva un elemento di innovazione e di progresso sociale, mentre oggi il regime forzitaliota non porta dentro di sé alcun germe di progresso, e la sua politica economica si fonda sulla dilapidazione del patrimonio accumulato nel passato. In questo Asor Rosa ha visto giusto. Il fascismo è un fenomeno di modernizzazione totalitaria, il berlusconismo è un fenomeno di devastazione della civiltà sociale della modernità. Mentre il fascismo avviò un processo di modernizzazione produttiva del paese, il regime forzitaliota ha dissipato le risorse accumulate dal paese negli anni dello sviluppo industriale, come aveva fatto Carlos Menem in Argentina nel decennio che ha preceduto il crollo di quell’economia e di quella società. Ma questo carattere dissipativo è perfettamente coerente con la tendenza principale che si manifesta nel pianeta nell’epoca neoliberista. […]

(segue)