Avere per vicino Dragan Dabic, anzi Karadzic

Jasmina Tesanovic
Jasmina Tesanovic

Ricordate la vicenda paradossale dell’ex leader serbo-bosniaco Radovan Karadžić, nascosto “alla luce del sole” nella stessa Belgrado sotto mentite spoglie, con l’identità del medico “New Age” Dragan Dabic? Ebbene, c’è chi l’ha avuto, suo malgrado, per vicino, come mi ha raccontato Jasmina Tesanovic, protagonista dell’incredibile vicenda, in questa intervista, realizzata per PeaceLink.

Karadzic arrestato

L’ex leader dei serbo-bosniaci, Radovan Karadzic, è stato arrestato ieri sera, dopo una latitanza protrattasi per tredici anni.

Karadzic è ritenuto responsabile di genocidio per l’assedio di Sarajevo, durato 43 mesi e costato la vita a 12.000 persone, e per la strage di Srebrenica del 1995, che ha portato al massacro di circa 8.000 musulmani.

Pare lavorasse a Belgrado sotto falsa identità, irriconoscibile nell’aspetto, come medico. Paradossi della storia.

In occasione dell’arresto di Radovam Karadzic, Crimeblog dedica oggi un interessante articolo a Jasmina Tesanovic e al suo ultimo libro, “Processo agli Scorpioni”, dedicato proprio ai terribili fatti di Srebrenica.

(post modificato il 22-07-08 alle 16.10)

2 nuove recensioni di “Processo agli Scorpioni”

La prima recensione, a firma Katia Ciarrocchi, legge in chiave psicanalitico-sociologica il celebre libro di Jasmina Tesanovic, “Processo agli Scorpioni”, lavoro che ho avuto la fortuna e l’onore di seguire come curatore.

La seconda, della scrittrice e giornalista Laura Costantini (ossia la metà del duo Fruttero-Lucentini al femminile, assieme a Lory), privilegia invece la lettura in senso storico-politico.

In entrambi i casi, grazie di cuore alle autrici delle recensioni.

Srebrenica: processo ai caschi blu olandesi

Dietro questa storia ci sono un uomo, una donna, una famiglia e 8000 fantasmi; le vittime del massacro di Srebrenica. Ricordate? Era il caldo luglio del 1995. C’era la guerra in Bosnia. L’uomo è Hasan Nuhanovic. Ora ha 40 anni. Allora era un interprete dei caschi blu olandesi. È stato uno dei pochi sopravvissuti a quella che è stata definita “la peggiore atrocità” commessa in Europa dopo la Secondo Guerra Mondiale.

La donna è Liesbeth Zegveld, avvocato di Amsterdam, specializzata nella difesa dei diritti umani. Mehida, Damir e Alma Mustafic sono invece la famiglia di Rizo, meccanico impiegato presso la base militare delle Nazioni Unite della cittadina bosniaca. Lui non ce la fece: venne ucciso dai soldati del generale serbo-bosniaco Ratko Mladic. Il 16 giugno, la vedova e le figlie di Mustafic sedevano accanto ad Hasan, e dietro al loro avvocato, nella aula del Tribunale dell’Aja. Dove è iniziata una delle più importanti cause riguardanti il massacro. E non è l’unica che parte in questi giorni. Il 18 giugno un’altra corte olandese discuterà della denuncia presentata da un’associazione che si chiama “Le madri di Srebrenica”, una sorta di prima class action del genocidio.

(da Panorama.it)

Per approfondire l’argomento della strage di Srebrenica:
“Processo agli Scorpioni”, di Jasmina Tesanovic.

Processo agli Scorpioni su Nokoss

Vi segnalo questa recensione, a firma Mariagrazia Liotta, del libro Processo agli Scorpioni di Jasmina Tesanovic.

Uno stralcio:

“La Tesanovic ci porta in mezzo alle Donne in Nero, nell’aula di Tribunale dove gli Scorpioni vennero messi alla sbarra e da dove uscirono senza neanche troppi graffi e ferite. C’è la cronaca giudiziaria degli interrogatori, delle attese, degli ingressi in aula. Ma c’è anche molta emotività: si sente salire la rabbia, la commozione, la speranza e la tristezza, si sente la confusione di un processo dove a volte i ruoli si invertono, dove sembra che gli Scorpioni siano i buoni difensori eroici della patria e le vittime solo presenze da dimenticare.”