Non credevo che avrei mai segnalato su queste pagine l’album di un personaggio come Achille Lauro. Non per snobismo, ci mancherebbe: semplicemente perché la “trap” è lontana dai miei gusti musicali.
Ma l’album 1969 del rapper romano va decisamente oltre il genere di partenza, a mio avviso un po’ “ignorante”, se mi passate l’aggettivo. I brani di questo lavoro tendono infatti al rock, almeno nelle sonorità quasi punk ad esempio di Rolls Royce, il brano portante dell’album nonché illuminante biglietto da visita del nuovo corso artistico intrapreso da A.L.
Nuovo non in senso letterale, beninteso, dal momento che i riferimenti sono perlopiù a miti e icone storiche di un passato “bello e maledetto” come Marilyn Monroe, Elvis Presley, James Dean, Jimi Hendrix, la Rolls Royce del brano già citato.
Evidenti anche i richiami a certo cantautorato di rottura, dallo sberleffo finto non sense del grande Rino Gaetano al sarcasmo del primo Vasco Rossi: il tutto shakerato con suoni e linguaggio di oggi.
Insomma, 1969 è un buon disco, da ascoltare senza pregiudizi.