Quando la finzione diventa realtà: Reality Show

41aoceis2mlQuando la finzione diventa realtà? Abituati a osservare gli spettacoli più assurdi e trash attraverso lo schermo della televisione – ma anche dei vari device digitali, dallo smartphone al tablet o al più tradizionale monitor di un computer, fate voi – a volte diventa difficile distinguere reale e irreale, vero e falso.

E può accadere che l’evento più improbabile si realizzi invece sul serio nel cosiddetto mondo reale, spingendoci a interrogarci fin dove ci si possa spingere nel nome della perversa rincorsa all’audience.

È lo scenario immaginato nel racconto breve Reality Show, disponibile gratuitamente solo per pochi giorni – fino a domenica 12 febbraio – sulla piattaforma digitale Amazon (tranquilli, dopo quella data sarà acquistabile al prezzo di un caffè, o a zero euro aderendo al programma kindle unlimited)

L’estetica del porno

Scrive Stefano Zecchi, con grande acutezza e lucidità, in merito al tracimare dell’estetica porno nell’universo, sempre più a corto di idee, della pubblicità:

[…] L’attenzione si cattura quando si esce dall’indifferenza. La scorciatoia più facile ed efficace è quella che usa il nudo e l’erotismo per acchiappare la curiosità delle persone verso ciò che il messaggio suggerisce. È un’esperienza che si può verificare senza difficoltà: la pubblicità alza l’asticella, proponendo immagini sempre più provocanti, sempre più erotiche, e la pornografica diventa alla fine un fertile terreno per suggestionare il pubblico. […]

L’orrore di Abu Ghraib nelle “Memorie a perdere” di Luigi Milani

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Da l’inkontro.info:

I media australiani hanno di recente diffuso nuovo materiale fotografico relativo alle inumane detenzioni dei detenuti iracheni nel carcere lager di Abu Ghraib. Si tratta in realtà di una documentazione che poco aggiunge al già angosciante campionario di atrocità cui militari americani irresponsabili e criminali sottoposero prigionieri inermi, martirizzandoli secondo modalità e procedure autorizzate, se non apertamente auspicate, dall’allora presidente USA George Bush e dal suo vice Dick Cheney. […]

[…] Ed è appunto nella prigione di Abu Ghraib che è ambientato l’omonimo racconto di Luigi Milani, autore di una raccolta di storie intitolata “Memorie a perdere – Racconti di ordinaria allucinazione”, in uscita in questi giorni per i tipi delle Edizioni Akkuaria. L’autore, giornalista freelance con all’attivo collaborazioni con PeaceReporter, PeaceLink e Osservatorio sui Balcani, ha raccolto nel volume storie che spaziano dalla denuncia politica – la già citata Abu Ghraib, ad esempio – al grottesco, come nel caso di “Real TV”, che ipotizza i possibili esiti estremi di certa televisione spazzatura, al sociale, come in “Senza Freni”, angosciante spaccato di alienazione giovanile.

Il booktrailer del libro